Il tempo della vita: 6, o 25 anni di più

Non è omogeneo il rapporto di uomini e donne con il progressivo andamento del corpo e della mente, che si deteriorano fino al momento in cui si    chiudono gli occhi per sempre. Il salvacondotto per andarsene in serenità ha due chiavi di lettura. Una si coniuga con la religiosità: imbocca la via d’uscita da rimorsi e recriminazioni con un salvifico concedersi assoluzione e perdono divino impartiti dal confessore. La via laica al meritato riposo eterno è certamente impervia, ma va diritta alla meta perché indissolubilmente condizionata nel corso di una vita intera da rigore per la correttezza, l’onestà, l’integrità etica. Prima del ‘fatal momento’, per un tempo variabile, la consapevolezza della vita a tempo induce ad ansia o al suo contrario, a pacata attesa, opposti stati mentali condizionati dalla qualità dell’invecchiare. Chi ne ha letteralmente paura e dispone di ingenti risorse, scommette sulla ricerca che ‘prima o poi scoprirà l’elisir dell’immortalità’ e ‘affitta’ un loculo dove essere surgelato, in attesa della ‘resurrezione’. La fiducia nel futuro sembra tendere all’ottimismo. Un pool di ricercatori israeliani ecco cosa afferma, dopo adeguata sperimentazione (35 volontari over 60, sessanta sessioni iperbariche, cinque volte alla settimana di un’ora e trenta, per tre mesi): “Stiamo andando indietro con il tempo. Si può invertire il processo biologico con somministrazioni di ossigenoterapia in camera pressurizzata. La ricerca scommette su salto anagrafico all’indietro di venticinque anni. Per chi volesse approfondire le ragioni del ‘miracolo’, c’è internet, prodigo di dettagli. Il commento: l’idea di trascorrere molte ore al giorno in una camera pressurizzata potrebbe anche risultare fastidioso, ma non ne vale la pena?

Meno fantascientifica, non meno dispensatrice di ottimismo è la comunicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Trend in crescita della longevità”: il dato sorprendente, però intuibile per chi ha conoscenza dell’evoluzione della medicina e dei suoi strumenti terapeutici, racconta che nel 2019 (ultimo accertamento), gli esseri umani hanno vissuto sei anni in più rispetto al 2000. In media 73 anni contro i 67. In Europa calo dei decessi del 15%.

Inaspettate e pandemiche si sono rivelate le insidie dello stramaledetto Covid-19, avvolto dal mistero su origini, capacità di diffusione e selettività del suo carico virale su soggetti fragili o no. Follia totale il dispiegamento di addetti ai lavori per lo più scovati dai media per garantire la presenza di esperti nel forsennato tam-tam televisivo. Di qui confusione massima e  pessima ricaduta sul mancato rigore operativo-strategico della politica nel contrasto alla diffusione del coronavirus, per tre stadi di criticità: un sistema sanitario in default per miopi scelte privatistiche, il pericolo verificato di allentare le misure di contenimento della pandemia in primavera e ancor più in estate, unica causa della seconda ondata e ridda di diagnosi contraddittorie della scienza su tempi e modi di contrasto al Covid. Nell’imminenza del Natale e dei suoi corollari festaioli, un nuovo pericoloso allentare il rigore delle precauzioni è decisione apprezzata dalle sofferenze di attività dipendenti dalla libera circolazione degli italiani, ma anche da uomini delle istituzioni locali non disposti a perdere consensi dell’ampia platea di potenziali elettori. Stride il duro contrasto tra la domanda di rigore del ministro della sanità, contrario a dipingere di giallo l’Italia, a rischiare una terza micidiale ondata pandemica e la libera uscita generalizzata, oltremodo rischiosa.

L’invito ai credenti: affidarsi alla tutela della salute che la Chiesa affida ai santi Sebastiano, Rocco, Rita da Cascia e Antonio Abate. E se no, tifare perché i vaccini funzionino presto e bene.

Lascia un commento