STATI UNITI / UNO TSUNAMI SUL VOTO PRESIDENZIALE ?

Joe Biden continua a formare il nuovo esecutivo dopo il voto presidenziale negli Stati Uniti.

Ma nel frattempo la bagarre politico-giudiziaria esplode. Senza peraltro che i media statunitensi si agitino più di tanto o forniscano troppe notizie in merito.

Bisogna ricorrere al sito di controinformazione americano “The Duran” per saperne di più.

Ebbene, ecco cosa bolle in pentola. Qualcosa di totalmente inedito nello scenario a stelle e strisce, mai successo in alcun voto presidenziale precedente.

Il governatore del Texas è sceso sul piede di guerra ed ha presentato un corposo ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti perché venga invalidato il voto in quattro stati chiave: Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, fino a questo momento tutti aggiudicati a Biden.

Ed ecco l’effetto-valanga. Altri 18 stati si sono uniti al ricorso.

In tutti i casi vengono denunciate anomalie ed espressi forti dubbi di “integrità e legittimità” per quanto concerne le procedure adottate in occasione del voto.

Eccoci alle cifre. I quattro stati, da soli, rappresentano un bel bottino di voti. Nel caso in cui il risultato dovesse essere ribaltato, Biden scenderebbe da 306 voti a 244, non più sufficienti a garantirgli la poltronissima alla Casa Bianca.

Trump oggi è fermo a quota 232.

Ad ogni buon conto i dubbi dovrebbero sciogliersi a breve. Dal momento che la Corte Suprema ha comunicato a tutti gli Stati che dovranno rispondere, documenti alla mano, entro le ore 15 del 10 dicembre, corrispondenti alle 21 in Italia.

E sempre la Corte Suprema, comunque, si deve pronunciare su tutta la incredibile vicenda tra pochi giorni, il 14 dicembre, prima che chiunque possa essere proclamato ufficialmente nuovo presidente degli Stati Uniti.

Cin cin.

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