SANITA’ MADE IN BIDEN / ECCO IL POKER D’ASSI

Cambiano negli Usa dell’era Biden gli assetti di vertice delle autorità sanitarie alle prese con la pandemia.

Piantato alla sua poltronissima Anthony Fauci, già alle dorate dipendenze di cinque presidenti degli Usa e ora alla sua sesta esperienza. Uno scienziato per tutte le stagioni.

La postazione al vertice degli strategici Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie va a Rochelle Walensky, una ricercatrice di origine ebrea, da sempre in ottimi rapporti con Joe Biden. Prende il posto, come numero uno dell’Agenzia scientifica in prima linea nella lotta al coronavirus negli States, di Robert Redfield, più volte entrato in collisione – per le politiche di contrasto al Covid 19 – con il presidente uscente Donald Trump.

Joe Biden. Sopra, Rochelle Walensky

Una news entry che ha stupito non pochi quella di Xavierre Becerra, che guiderà il Dipartimento per la Salute e i Servizi umani, altra autorità in prima linea nella battaglia anti virus. Si tratta dell’ora ex procuratore delegato democratico della California, già dodici mandanti al Congresso Usa in rappresentanza di Los Angeles. Si è occupato a lungo di giustizia penale e di immigrazione, impegnandosi soprattutto per il rafforzamento dell’Affordable Care Act.

Passiamo ad altre due pedine nello scacchiere sanitario made in Biden.

Vivek Murthy – secondo le più accreditate previsioni – diventerà una sorta di “consigliere speciale” del Presidente per le politiche sanitarie. Formalmente è inquadrato come “chirurgo generale” che ha servito la Casa Bianca nell’era di Barack Obama e continuerà a ricoprire lo stesso ruolo nel fresco organigramma presidenziale.

Altra presenza strategica, e con un grosso potere tra le mani, sarà quella di Jeffrey Sients, ex capo del Consiglio economico con Obama, dove sbrogliò l’intricatissima matassa del mercato assicurativo nella legge sulla salute, uno dei tasselli base del sistema a stelle e strisce. E’ un imprenditore e consulente di gestione. Secondo i bene informati, diventerà “lo zar del coronavirus”, avendo la possibilità di coordinare tutti gli atti economici e normativi per fronteggiare la pandemia, districandosi tra tutte le agenzie governative.

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