VIAREGGIO / E’ L’ORA DEL VERDETTO FINALE

Arriva l’ora del giudizio finale per la strage di Viareggio, costata 32 vite bruciate in pochi instanti, quella tragica notte del 29 giugno 2009.

Comincia infatti il 2 dicembre alla quarta sezione penale della Cassazione l’ultimo dei tre round per i vertici di Ferrovie, accusati di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario, mentre gli altri capi di imputazione – lesioni colpose plurime gravi e gravissime e incendio colposo – sono già prescritti.

Tra gli imputati eccellenti figurano l’ex amministratore delegato di FS Mauro Moretti, condannato nei primi due gradi a 7 anni; poi passato al vertice di Finmeccanica è oggi a caccia di qualche poltronissima nel sempre ricco parastato: è difeso dal principe del foro Franco Coppi, lo storico difensore di Giulio Andreotti nei processi di mafia.

Segue a ruota l’ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, RFI, ossia Michele Mario Elia, condannato nei precedenti gradi a 6 anni, difeso da un altro big del foro, Alfonso Stile, del resto specializzato in stragi, avendo difeso, ad esempio, il gruppo Marcucci al processo per la strage del sangue infetto che si è svolto per tre anni a Napoli con assoluzioni plurime.

Altro imputato eccellente l’ex amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, condannato anche lui a sei anni.

L’accusa principale della quale devono rispondere è di essere i responsabili delle gravi carenze tecniche sul fronte degli investimenti per la sicurezza della nostra rete ferroviaria. Roba non da poco, costata la vita a 32 persone e la distruzione delle vite dei familiari, che non si sono mai arresi nel corso del massacrante processo, che oggi giunge al suo capolinea.

La sentenza, infatti, è prevista fra tre giorni, il 5 dicembre.

Condannati, nei gradi precedenti, anche parecchi manager e funzionari di FS e RFI, nonché i responsabili di alcune holding e sigle che ruotano nell’arcipelago di appalti, lavori & controlli nell’ambito delle ferrovie. Alcuni di questi sono patrocinati dall’avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia.

Ma ecco subito un colpo di scena nel corso della prima udienza: il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Fimiani, nella sua requisitoria chiede un nuovo processo d’appello per Moretti, in relazione alle accuse di disastro ferroviario e di omicidio colposo plurimo, reati per i quali è stato già condannato a sette anni nei due precedenti giudizi. Tutto punto e a capo allora?

 

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