Stop al collegamento

A suo tempo mi è parsa dettata da avidità, come definirla se non ‘venale’, la scelta di Matano di lasciare la conduzione del Tg1 serale in favore di un contratto sicuramente molto più remunerativo come conduttore di ‘La vita in diretta’. Ieri pomeriggio, nel corso del programma, Matano ha coraggiosamente esercitato il diritto-dovere di giornalista della televisione pubblica e senza sottoporre la decisione a chicchessia ha interrotto il collegamento con Napoli, con l’esterno dello stadio San Paolo, dove i tifosi manifestavano cordoglio e amore sconfinato per Maradona.  Niente da dire se il tributo si fosse limitato a manifestazioni di dolore nel rispetto del protocollo di sicurezza, che impone distanziamento e uso della mascherina Accertato che molti disattendevano alla prescrizione, addossati uno all’altro e molti privi della protezione di bocca e naso, Matano ha interrotto il collegamento bruscamente, con apprezzabile saggezza. Bravo Matano. A molte migliaia di chilometri, un milione di argentini rendevano l’ultimo saluto al loro idolo e altro che sicurezza: nella marea umana di Buenos Aires, neppure un centimetro tra una persona e l’altra, niente mascherine, o quasi. Allora una domanda, certamente scomoda, forse una provocazione, ma a fin di bene: se anche solo una delle persone che hanno trasgredito alle norme di sicurezza dovesse morire di Covid per aver contratto il contagio, sarebbe vittima (certo indiretta) della morte di Maradona, cioè degli eccessi dell’idolatria mondiale per ‘el pibe de oro’. Per dare credito a quanti lo definiscono “Dio” (anche Politano, attaccante del Napoli di Gattuso) Maradona, dal paradiso, dove lo collocano i suoi fan, disapproverebbe sonoramente.

Dichiaratamente destrofilo, il ‘Giornale’ racconta scandalizzato di iniziative nelle scuole americane per cancellare l’onta di innumerevoli casi di razzismo violento (quello efferato, di George Floyd, strangolato da un poliziotto, ha generato focolai di protesta in tutti gli States e nel mondo).  Il ‘Giornale’: “Nel nome del politicamente corretto imperante, si è andati ben oltre il buon senso e moltissimi presidi liberal, giurando fedeltà alla battaglia identitaria di Black Lives Matter, hanno lanciato nelle scuole iniziative a dir poco controverse contro la ‘supremazia bianca’ e la ‘pedagogia antirazzista’. Dalla giusta condanna per quel terribile omicidio che ha scosso il mondo, si è passati a colpevolizzare gli studenti bianchi per essere nati bianchi” !!!

C’è la iattura del negazionismo, incredibile disconoscimento di milioni di vittime del coronavirus e incoscienza che contribuisce a rendere tragedia il dramma della pandemia da Covid. L’India (mezzo milione di contagi a New Delhi) e la sua comunità, tra quelle più colpite al mondo, hanno in programma per domenica la gara della mezza maratona, che rischia di essere un suicidio di massa, in aggiunta al grave problema dell’inquinamento atmosferico della capitale. Allarme, finora inascoltato dei medici. Il via alla competizione dallo stadio Nehru. Alla gara partecipano anche migliaia di dilettanti.

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