Covid nemico di tutti, vaccino ‘amico’ di tutti

La persuasione occulta, lo dice il manuale del bravo pubblicitario, è per esempio nell’invenzione dei produttori di una famosa bibita a diffusione mondiale. Per indurre gli spettatori dei cinema a consumarla, inserivano nel filmato di uno spot proposto prima o durante l’intervallo delle pellicole un fotogramma della bibita ghiacciata, bevuta con evidente piacere da una splendida fanciulla. L’immagine, così infilata nella clip mandata sul maxischermo non era percepita visivamente, ma otteneva con effetto subliminale di indurre gli spettatori all’acquisto della bibita al bar dei cinema e altrove. Che c’entra tutto questo con la pandemia e la corsa mondiale a produrre il vaccino anti Covid? C’entra. In tutto il mondo i laboratori privati dei giganti della farmaceutica partecipano alla gara del ‘chi fa prima’ a concludere la sperimentazione dei vaccini per vendere centinaia di milioni di dosi e arricchirsi. Per esempio la mega Pfizer, che già intasca miliardi con la vendita nel mondo della pillola rosa in grado di compensare deficit di prestazioni sessuali maschili o di renderle più performanti. Gli strateghi del settore sanno di dover contrastare i ‘no vac’, ostili alla vaccinazione di massa e i timori di chi ritiene di essere tra gli sfigati che in percentuale non risponderanno all’immunizzazione, o peggio che rischieranno di subire  effetti collaterali anche gravi. In questi giorni la contesa è tra due big della ricerca promossa da altrettanti colossi del settore. Da un giorno all’altro, ecco il sospetto di persuasione occulta, riducono le percentuali di inefficacia dei rispettivi vaccini dichiarate il giorno prima. Di questo passo finiranno per affermare il falso di una copertura al 100% dei soggetti vaccinati. Un paio di riflessioni, in margine agli annunci della conclusione delle tre fasi della sperimentazione: uomini saggi, ispirati dal convinto principio della solidarietà, chiedono che la vaccinazione non discrimini tra società ricche e sacche di povertà, ovvero che l’antiCovid sia disponibile per l’intera umanità. I primi segnali in risposta vanno in tutt’altra direzione. La bigfarma statunitense, pronta alla vendita del proprio vaccino, ha dichiarato che lo fornirà solo agli americani. Si adegueranno al principio egoisticamente autarchico i produttori cinesi, indiani, australiani, brasiliani, coreani, britannici, che sono a pochi metri dal traguardo di fine sperimentazione? Il sovranismo strisciante induce i suoi associati a condividere il ‘prima gli Usa’ dichiarato dall’industria farmaceutica endogena. La discriminante è un buon motivo per dubitare a giusta ragione che è da rivedere l’idea degli Stati Uniti ‘democrazia più avanzata del mondo’. Fauci o chiunque altro è accreditato di pari fama scientifica, oltre che di onestà intellettuale, faccia chiarezza e subito per smontare ambiguità e falsi, tra chi sostiene che il vaccino non agisce negli over 70 o che addirittura provoca loro danni anche gravi e chi afferma il contrario, cioè che funziona con esito migliore sugli anziani. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità? Lascerà a papa Francesco, alla politica saggia di Mattarella, di Gino Strada, delle organizzazioni umanitarie, alle punte avanzate dei progressisti la rivendicazione del vaccino per tutti?

Che non sia idillio tra Lega e Forza Italia non è un mistero. In altri tempi, il Carroccio non avrebbe contrastato l’elezione di tale Domenico Tallini (Forza Italia), rinviato a giudizio per corruzione, a presidente del consiglio regionale della Calabria e oggi, arrampicandosi sugli specchi sarebbe riuscito a difenderlo, per solidarietà omertosa. Tallini è stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Salvini lo abbandona al suo destino e invoca per la Calabria nomine di gente competente e ‘pulita’ penalmente. Peccato che contemporaneamente dimentichi i suoi indagati, i suoi arrestati.  Comunque si evince che è guerra in atto Salvini-Berlusconi, che è seguita con interesse dal governo giallorosso.

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