Giochi peccaminosi di prestigio

Stiano allerta il mago Silvan e i suoi omologhi, in giro c’è chi fa sparire vagonate di euro. Voci maligne, certo, insinuano che i due commercialisti di Salvini, con il marchingegno già sperimentato per eclissare i 49 milioni truffati allo Stato, siano diventati proprietari anche di due ville a Desenzano sul Garda, ciascuna pagata circa trecentomila euro, che la magistratura sospetta siano il frutto della falsa vendita del capannone a più del doppio di quanto era stata acquistata. Che la Lega ci perdoni, per essere sospettosi in permanenza sulla sua trasparenza ‘contabile’, ma è lei che ce ne dà costante motivo.
Che sfizio leggere di Savannah Guthrie, conduttrice televisiva per Nbc. Riferiscono gli osservatori dell’intervista pre elettorale, che il tycoon si sia sottratto più volte alle risposte su domande insidiose e abbia condito la reticenza con le solite bugie. Per esempio, Trump in plateale difficoltà allorché ha dovuto giustificare l’indebitamento di 421 milioni di dollari. L’ha definito alla Totò ‘una quisquilia’ e lo ha paragonato alla sua ricchezza ma non ha osato contestare le rivelazioni del New York Times sulla sua colossale evasione fiscale. Al peggior presidente degli Stati Uniti sono saltati i nervi quando la giornalista gli ha imputato di diffondere false teorie. “Sono retweet” ha provato maldestramente a difendersi Trump, “non mie opinioni personali”. Standing ovation per Savannah Guthrie, che lo ha inchiodato con un “Lei è il presidente degli Stati Uniti, non lo zio pazzo che ritwitta ogni cosa”.
Flavio Insinna, che ha ‘ereditato l’redità’ da Carlo Conti, conduce il programma che è molto probabile sia gradito dall’Accademia della Crusca per il suo merito di sfogliare con una raffica di domande il dizionario della lingua italiana e non meno ai neurologi, per la meritoria sollecitazione ad esercitare la memoria. Da Insinna trabocca un elevato potenziale di umanità che mette a proprio agio i concorrenti: l’empito di solidarietà ha vissuto un tangibile riscontro per la sua presenza tra i lavoratori della Whirpool, che senza giustificazioni e nonostante l’impegno dei sindacati, dopo aver prolungato l’agonia dello stabilimento napoletano annuncia la chiusura definitiva delle attività. Insinna, all’interno di un intervento di straordinario spessore civile e umanitario ha detto che non si può parlare di dignità, di democrazia, di libertà se non c’è lavoro.
Ma figuriamoci, un quotidiano come il Corriere della Sera con salde radici nel Nord di Milano e che però si propone come organo nazionale di informazione, non poteva fallire l’opportunità di monopolizzare la doppia pagina della sezione calcio per raccontare le anticipazioni del derby stracittadino Inter-Milan: titoloni, dovizia di immagini, editoriale di Sconcerti, interviste, enfasi a volontà, statistiche, commenti. Di tutto, di più.  Spenti i riflettori sul caso Juventus-Napoli, come dire, sbilanciato in chiave bianconera, al fascino di Napoli-Atalanta è toccato solo il mini spazio di sette, otto righe per l’annuncio delle formazioni. Insomma niente di nuovo sotto il cielo delle ‘due Italie’.

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