LA CAMPANIA CHE PUO’ RINASCERE – PARLA IL SINDACO DI FRONTIERA DAMIANO DE ROSA

Quando un buon sindaco si candida a legiferare il favore della sua Regione. E quando il buon sindaco è anche un penalista famoso, da tempo in trincea per la difesa dei cittadini e dell’ambiente. Lui è l’avvocato Damiano De Rosa, un anno fa acclamato primo cittadino di Prata Sannita, scrigno naturalistico del Matese tornato a splendere con la sua gestione, capace di affiancare al modello di buon governo del suo paese anche il ruolo di assessore alla Comunità Montana del Matese, che lo ha visto sul fronte in occasione di ogni possibile emergenza ambientale, dalle frane alle alluvioni agli incendi boschivi, affrontate sempre con mano sicura, forte delle sue competenze anche come docente alle scuole universitarie di specializzazione proprio in materia di salvaguardia ambientale.

Con l’avvocato Damiano De Rosa, che ha accettato la sfida di porsi al servizio di una più ampia comunità candidandosi al Consiglio Regionale della Campania con Fratelli d’Italia, partiamo dalla situazione di emergenza sanitaria che sta vivendo il Paese.

 

Sindaco De Rosa, il centrodestra ed in particolare il suo partito attacca il governo Conte per la gestione della pandemia da Coronavirus. Lei, da penalista di lunga esperienza, ritiene che siano stati commessi reati dall’esecutivo, o si tratta di eventuali errori di carattere politico?

Se la domanda è di carattere tecnico, rispondo che nel nostro ordinamento esistono i reati omissivi, che si collegano o alla mancata applicazione obbligatoria di determinati comportamenti, o anche a ritardi nell’adozione di determinati provvedimenti. Ritengo che la magistratura, per avere aperto procedimenti penali nei confronti di esponenti del governo, abbia ravvisato l’esistenza di questa tipologia di reati. Chi ha vissuto in prima persona, anche come amministratore e come sindaco, come nel mio caso, la pandemia, può certamente dire che in alcuni casi nell’adozione di determinati atti ci sono stati ritardi anche gravi, penso alla mancata e ritardata fornitura di mascherine, o all’adozione di tutte quelle procedure urgenti per potersi approvvigionare delle forniture necessarie per fronteggiare l’emergenza Covid.

 

Veniamo ai cosiddetti “negazionisti” e alla manifestazione di sabato scorso alla Bocca della verità. Come considera la loro posizione, tenuto conto anche della presenza, fra gli “Eretici”, di noti scienziati?

Di fronte alle evidenze scientifiche e alle morti da Covid certificate, io penso che questa categoria di pensatori, i cosiddetti negazionisti, sia veramente fuori dal mondo. Cioè, dire che il Covid non esiste, o che è qualcosa di inventato, mi fa pensare che vivono su un altro pianeta. L’emergenza purtroppo c’è stata, c’è e per qualche mese ancora ci sarà, speriamo di poter correre ai ripari, anche adottando sempre più abitualmente l’uso della mascherina, perché, contrariamente a quanto qualcuno diceva in passato, se si fosse disposta l’adozione delle mascherina fin dal primo momento, ovviamente fornendole, probabilmente oggi staremmo contando molti medo morti di quanti ne abbiamo contati finora.

 

La manifestazione a Prata Sannita per il sindaco e candidato Damiano De Rosa. In apertura una tappa del tour: la visita ad una fabbrica di Marcianise

Nel suo comune, Prata Sannita, lei come ha organizzato la gestione dell’emergenza sanitaria?

Quello che amministro è un piccolo comune, ma io penso che dal punto di vista delle regole per una buona amministrazione, i comuni siano tutti uguali. Fatta questa premessa, sono stato uno dei primi sindaci che ha disposto l’obbligo di quarantena per coloro che provenivano dalle zone, quand’anche le stesse non erano dichiarate rosse, ma di fatto lo erano. Ho fatto un appello alle tante sarte del paese per chiedere loro di provvedere quanto prima possibile alla realizzazione spontanea e gratuita delle mascherine come dispositivi di protezione individuale utili per fronteggiare l’emergenza. Abbiamo fatto qualcosa come dieci disinfezioni periodiche e sanificazioni del territorio cittadino, anche grazie all’aiuto di volontari e della Protezione civile e con il supporto dell’Asl.

 

 

Passiamo alla Regione Campania. Cosa contesta alla gestione di Vincenzo De Luca sulla emergenza sanitaria? Lei cosa avrebbe fatto se fosse stato al suo posto?

Per quanto riguarda la Regione Campania, mentre in un primo momento sembrava quasi che chi indossava le mascherine fosse un visionario, il ritardo nella fornitura delle mascherine rappresenta una grossa pecca della risposta della Regione Campania rispetto al picco della emergenza Covid, così come la mancanza di aiuti concreti proprio per provvedere alle sanificazioni sul territorio. I sindaci hanno dovuto sostanzialmente fare tutto da soli, assumendosi in prima persona le responsabilità, di fronte ad una emergenza sanitaria che non ha precedenti.

 

E cosa contesta all’esecutivo De Luca in generale sui cinque anni di amministrazione della Regione?

Parlo soprattutto per la provincia di Caserta e posso dire, anche per esperienze dirette, che la prima grande responsabilità che addebito all’esecutivo De Luca è la totale assenza sul territorio casertano, a fronte di un costante, esclusivo ed eccessivo interessamento per la provincia di Salerno. Fondi creati e voluti su misura proprio per realtà della provincia di Salerno, dimenticando che in Campania esistono altre quattro province. Questo disinteresse di tutto l’esecutivo per il territorio casertano penso che i cittadini di queste aree non lo dimenticheranno quando andranno alle urne, certamente lo faranno pagare in termini di scotto elettorale all’attuale maggioranza che governa la Campania.

 

Quali iniziative dovrebbe assumere nei prossimi 5 anni la Regione Campania per affrontare il previsto allargamento del divario Nord Sud e il conseguente crollo dei già precari livelli di occupazione?

Penso che soprattutto nella provincia di Caserta e in generale nei territori a vocazione agricola, il principale impegno della Regione Campania dovrà essere quello di incentivare e sostenere lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo. Ma non a chiacchiere, bensì attraverso una effettiva, veloce sburocratizzazione di tutte quelle obsolete pratiche che attualmente gli imprenditori agricoli devono sostenere per poter accedere ai benefici. Occorre puntare ovviamente in maniera sempre più decisa anche sullo sviluppo del turismo sostenibile, ma non solo nella provincia di Salerno, come finora è stato fatto dalla Giunta De Luca.

 

Cosa propone per la gestione del pianeta giustizia in Campania, con carceri sovraffollate e reati che si presumono in crescita esponenziale, per la crisi economica conseguente a quella sanitaria?

Guardi su questa domanda, io veramente vorrei liquidarla con un No comment, ma semplicemente perché l’autore dello sfascio della Giustizia, in questo momento, dell’obbrobrio e della vergogna rappresentata dalla fuoriuscita dalle carceri di tantissimi detenuti pericolosi, per l’inefficienza nella adozione di una serie di adeguati provvedimenti in periodi di emergenza Covid,

 

A proposito di giustizia, la convince la riforma del ministro Bonafede?

Ritengo che l’attuale ministro non possa nemmeno prendere in mano la penna, non tanto per scrivere una seria riforma della Giustizia, ma nemmeno semplicemente per firmarla, laddove la dovessero predisporre organi o tecnici a lui collegati. Come ho sempre detto, l’unico gesto dignitoso che ridarebbe un po’ di dignità all’attuale ministro della Giustizia sarebbero le sue dimissioni, che purtroppo finora non ha mai voluto rassegnare, come tuto coloro che sono attaccati alle poltrone.

 

Pensa che i risultati delle Regionali potranno influire sulla tenuta del governo nazionale?

Penso che il discorso vada fatto in termini numerici. Siccome non so vola soltanto in una o due regioni, ma in numerose regioni italiane anche molto importanti dal punto di vista strategico, laddove la coalizione di centrodestra dovesse riportare un risultato considerevole in termini numerici, chi ci governa dovrebbe seriamente prendere atto della situazione e capire che questa maggioranza non è più rappresentativa dell’elettorato.

 

L’Ospedale di Piedimonte Matese

Chiudiamo con il referendum costituzionale. Non tutti nel centrodestra sono convinti del SI al taglio del numero dei parlamentari. Vuole spiegarci, da esperto del Diritto, qual è la sua posizione e i motivi alla base della stessa?

Parlo del referendum come candidato in un territorio fatto di piccoli comuni. Ebbene, se passasse il Sì, e quindi la riforma, alla quale sono personalmente contrario, paesi come i nostri, Prata Sannita, Pratella, Capriati, Ciorlano, Letino, Valle Agricola, Fontegreca, Ailano eccetera, con il quasi raddoppio dei voti necessari per l’elezione del proprio rappresentante, inevitabilmente vedrebbero sempre più allontanarsi l’ipotesi di eleggere un proprio rappresentante territoriale in Parlamento. Ci sarebbe perciò, sicuramente, un deficit di rappresentatività dei territori come il nostro e tanti altri, a beneficio dei grossi agglomerati urbani e a tutto discapito delle piccole realtà cittadine. Questo è il motivo per il quale io ritengo che non sia una buona riforma. Se si voleva darla, una buona riforma, bisognava farla sul taglio del 25 o del 30 per cento dello stipendio dei parlamentari, non certo sul numero dei parlamentari.

 

Infine, quale sarà il primo atto che compirà in Consiglio Regionale se sarà eletto?

Come primo atto di una mia eventuale investitura al Consiglio regionale, farei di tutto per avviare quelle iniziative che il centrosinistra, nonostante i proclami e gli slogan, non ha mai fatto, e cioè trasformare in maniera seria, effettiva, definitiva, con supporti, strutture, autorizzazioni, personale, macchinari, l’Ospedale di Piedimonte Matese in DEA di primo livello. Ma non solo sulla carta, bensì attraverso la realizzazione di tutti quei passaggi tecnici, di fondi, strutturali e di personale, indispensabili a farlo diventare davvero una eccellenza della sanità campana.

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