GRUPPO COLANINNO / NAVI DA GUERRA PER L’ALGERIA  

Intermarine spa, che fa capo alla dinasty capeggiata da Roberto Colaninno, il patròn di Piaggio ed ex numero uno di Telecom nonché tra i protagonisti della fallimentare operazione Alitalia con i ‘capitani coraggiosi’, intensifica i suoi rapporti di affari militari con l’Algeria.

Dai cantieri navali di Sarzana, infatti, è stato appena consegnato alla Marina militare algerina un cacciamine da guerra di oltre 50 metri e la possibilità di ospitare 58 membri di equipaggio, il secondo della serie (tre anni fa il primo ordine), dopo la sottoscrizione di un accordo a Parigi.

Una piccola parte dell’attività complessiva, che ha già visto la realizzazione di 43 unità in otto diverse configurazioni per nove paesi diversi.

Sono griffati Intermarine i cacciamine ‘Lerici’ della Marina militare italiana e gli ‘Ospray’ realizzati per la US Navy. Altre unità – tra pattugliatori e navi logistiche – sono state poi vendute alle marine di Australia, Finlandia, Malesia, Nigeria, Taiwan e Thailandia.

L’El-Kasseh 2 per la marina algerina ha funzioni di individuazione e neutralizzazione di mine navali. Ma può essere utilizzato per vere attività di combattimento dal momento che è dotato di due sistemi multiruolo per l’attacco simultaneo di bersagli.

Sottolinea il blogger antimilitarista Antonio Mazzeo: “Intermarine spa è tra i leader mondiali nella progettazione, costruzione ed equipaggiamento di navi militari con requisiti operativi speciali, come sono ad esempio i cacciamine”.

Da oltre 15 anni il capitale di Intermarine è nelle mani del gruppo IMMSI spa, la holding finanziaria e industriale della famiglia Colaninno. Da sette anni Immsi controlla la Rodriquez Cantieri Navali di Messina, azienda storica sul fronte degli aliscafi ad uso civile e militare. Presidente di Intermarine è Livio Corghi, che dirige anche RCN Finanziaria spa, altra sigla della galassia Colaninno.

Forti i rapporti di collaborazione tra Intermarine e il colosso aerospaziale di casa nostra Leonardo Finmeccanica. Il 18 giugno scorso è stato sottoscritto un “accordo strategico di ricerca e sviluppo” di tecnologie funzionali alla realizzazione di prodotti e di collaborazione commerciale nel mercato navale militare e para-militare.

In particolare – nota Mazzeo – “i centri di ricerca e gli stabilimenti produttivi delle due società potenzieranno insieme gli investimenti in robotica, tecnologia unmanned (droni marittimi e subacquei) ed ingegneria navale, aspetti sostanziali per la produzione di unità multiruolo sia costiere che di altura, in grado di sfidare i profili di missione richiesti per lo sminamento e per un controllo efficace del mare. A far gola ad Intermarine e Leonardo i mercati di Africa e Medio Oriente, aree perennemente al centro di grossi conflitti”.

 

 

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