Bella idea! Il Fontana bis

Eh no, detta così la ventilata proposta di ricandidare Fontana a governatore della Lombardia gli fa torto. Cioè, l’esternazione di Salvini è tipico pressapochismo da Papeete, dove l’ex ministro può ritemprare fisico e mente, avvertire l’affettuosa vicinanza del proprietario, socio in Lega e abbronzare il più che generoso torace di pallido valpadano in dolce compagnia della signorina Verdini, figlia di ‘cotanto’ padre. Il Matteo, come tutti i parlamentati, è in libera uscita per decisione unanime (Senato e Camera) di chiudere per 16 giorni Palazzo Madama e Montecitorio, condizione di partenza della vacanza ‘premio’ per deputati e senatori, gli stessi che non mollano il titolo usurpato di ‘onorevole, abolito dal Ventennio e poi in democrazia da una legge dello Stato. Salvini, prima di mettere in valigia qualche costume hawaiano in più e magliette con la scritta ‘Papeete ama la Lega’, volge il suo elevato pensiero alla vittima del complotto ordito dalla partitocrazia giallorossa in combutta con la magistratura: ‘Se lo vuole, ricandido Fonata a ri-abitare il ‘Pirellone’”. Eh no. Salvini ha trascurato colpevolmente di proporre Fontana per il Nobel della Medicina e la richiesta a Mattarella di insignirlo con il titolo di ‘figlio benemerito dell’Italia’.
Con il nobile obiettivo di rendere le nuove generazioni edotte su ‘fascismo e dintorni’, la mente fertile del grillismo, chissà se sollecitata dall’intellighenzia superiore di Casaleggio junior, ha elaborato la folgorante idea di arricchire la capitale con un nuovo museo. Proposta benemerita, penserà chi ama la proliferazione di stazioni della cultura, ma per ricredersi un attimo dopo aver saputo che si tratterebbe di un luogo dove viaggiare con la fantasia nel fascismo, seppure con intenzioni divulgative di esecrazione della sciagurata esperienza dittatoriale. L’idea è nata da un empito creativo di consiglieri comunali 5Stelle, con il buon proposito di proporre la conoscenza di un fenomeno che l’Italia democratica vorrebbe sepolto per sempre, senza alcuna indulgenza per chi fuori legge cavalca rigurgiti del regime. Dicono i proponenti del museo che è necessario contrastare il negazionismo sul tema e impedire manifestazioni a qualunque titolo di nostalgia per il regime.  Lodevole intenzione, ma non è più urgente stroncare con fatti e non parole la pericolosa e spesso impunita intraprendenza di gruppi violenti della? In nome del pluralismo di pensiero e della libertà di espressione, travisato dalla destra, il Museo del Fascismo con obiettivi antifascisti’, poterebbe dar voce alla  Meloni, ai suoi dintorni come Casa Pound, per chiedere un contro museo apologetico di Mussolini, da integrare con saggi pubblicati dalla casa editrice di destra Altaforte e con una puntata di ‘techetechete’ in prima serata che riproponga “Giovinezza’, ‘All’armi, siam fascisti’, ‘Faccetta nera’ . Il Museo proposto dai 5Stelle finirebbe per richiamare da tutta Italia i ’nostalgici’, come avviene a Predappio, dov’è nato Mussolini. È scoppiata la bufera. La proponente, tale Guerini, pentastellata, è la stessa che anziché condannare le aggressioni di energumeni della destra ai gestori del Cineforum romano ‘America’, disse “Guardare vecchi film è feticismo, è solo propaganda del Pd”. L’associazione nazionale dei partigiani respinge la proposta grillina e la sindaca Raggi blocca la mozione firmata dalla Guerrini: “Roma è una città antifascista, nessun fraintendimento in merito”. Il Pd: “Non permetteremo che Roma medaglia d’oro per la Resistenza ospiti un museo del fascismo. Sarebbe un insulto alla città e alle tante vittime del regime fascista”. Corollario sul tema: a Terracina l’incredibile proposta di co-intitolare una piazza a Berlinguer e Almirante.

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