BIG PHARMA & VACCINI / LICENZA DI UCCIDERE

Licenza di uccidere.

E’ quanto chiedono – anzi pretendono – le star di Big Pharma per poter proseguire con successo negli studi finali per il vaccino anti coronavirus.

E molti governi, a quanto pare, sono disposti a genuflettersi e ad accettare senza condizioni.

Ai confini della realtà; ed invece è quanto sta succedendo in tante nazioni entrate nella spirale dell’emergenza post Covid e in trepidante attesa del miracoloso vaccino. Per ottenerlo sono ormai disposte a tutto: anche di accettare le condizioni più vessatorie al mondo, condizioni che neanche il peggior mafioso della terra oserebbe imporre.

Una delle star più accese nella battaglia per l’impunità totale è AstraZeneca, il colosso britannico (ma nato in Svezia) in pole position per lo sprint finale al vaccino.

Ecco cosa scrive il giornalista scientifico irlandese (è laureato in genetica all’Università di Glasgow) Peter Andrews.

“AstraZeneca è una delle 25 aziende farmaceutiche di tutto il mondo che stanno testando i loro vaccini Covid sull’uomo, in preparazione per iniettarlo su centinaia di milioni di persone”.

“Questi sono tempi di profitti per la più grande azienda farmaceutica britannica, che negli ultimi sei mesi ha registrato profitti per 12,6 miliardi di dollari”.

“Ma nonostante il suo sano bilancio, AstraZeneca non è disposto a essere ritenuto responsabile di eventuali effetti collaterali del suo candidato vaccino. In altre parole, la società è completamente protetta o indennizzata, contro azioni legali da parte di persone a cui viene iniettato il vaccino e subiscono effetti negativi, indipendentemente da quanto siano gravi o di lunga durata”.

“I suoi avvocati hanno richiesto la stipula di clausole in tal senso nei loro contratti con paesi in cui AstraZeneca ha accettato di fornire il vaccino Covid”.

“La società afferma che, senza tali garanzie di indennità, non sarebbero incentivati a produrre il vaccino. E sembra che la maggior parte dei paesi abbia ceduto a questa richiesta”.

Rudd Dobber, un dirigente di AstraZeneca, ha detto all’agenzia Reuters: ‘Nei contratti che abbiamo stipulato, chiediamo un risarcimento. Per la maggior parte dei paesi è accettabile assumersi quel rischio sulle spalle perché è nel loro interesse nazionale”.

Continua il reportage di Peter Andrews: “Dobber ha rifiutato di nominare i paesi che hanno ordinato il vaccino all’azienda, anche se è probabile che molte delle maggiori democrazie occidentali siano nella lista. Il governo del Regno Unito è stato impegnato in una spesa folle, comprando 250 milioni di dosi da varie aziende di Big Pharma. In America sono molto più avanti e hanno un quadro giuridico speciale in cui nessuna società farmaceutica deve affrontare azioni legali per gli effetti collaterali dei vaccini in caso di emergenze di salute pubblica”.

“Questa legislazione, nota come PREP ACT, è stata il massiccio sforzo di lobby da parte dell’industria farmaceutica americana ed è stata introdotta nonostante la forte opposizione dei gruppi di consumatori. A meno che il produttore del vaccino non ti uccida o ti ferisca intenzionalmente, con condotta dolosa, non puoi denunciarli”.

Questa è la Democrazia, ragazzi!

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