Caro Francesco, un suggerimento laico

Papa Bergoglio, ne ha la possibilità: chieda ai suoi collaboratori di fornirle il numero accertato di preti pedofili e l’altro drammatico delle loro vittime (i sommersi sono certamente molti di più). Se poi avesse voglia di approfondire lo scottante ‘peccato mortale’ dei preti di cui è sovrano promuova un test che accerti la percentuale di preti ‘deviati’ perché impediti a svolgere una normale vita dal tabù dell’amore esclusivo per il suo Dio. Nessuna certezza, beninteso, ma è ragionevole opinione che cancellare il dogma (ma poi lo è?) della castità e il divieto di sposarsi o comunque di avere rapporti sentimentali, sessuali, equivarrebbe a eliminare una delle cause principali a cui si addebita l’orrenda pratica della pedofilia. La riflessione coincide con il giorno della condanna a 13 anni di reclusione (pochi in verità rispetto alla gravità dei reati commessi) del parroco di Catanzaro Roberto Mastro che meriterebbe il cambio del cognome in Mostro. È accusato di aver violentato sessualmente 15 minorenni, abusi perpetrati come purtroppo spesso accade nell’oratorio della parrocchia.  Il prete è stato assolto da altre accuse e per altre ancora se l’è cavata con la prescrizione. Tutto è nato dalla ancora di alcuni genitori e di testimonianze delle giovanissime vittime.
Denunciati dalla Polizia Postale, ma in libertà perché minorenni venti ragazzi colpevoli dei reati di detenzione, divulgazione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere aggravata. Una donna e madre coraggiosa ha chiesto di intervenire alla Polizia Postale dopo aver scoperto sul cellulare del figlio filmati porno di vittime giovanissime che vendeva o cedeva, nel ruolo di organizzatore della turpe attività con la complicità di altri minorenni.
Dall’analisi del telefonino è emerso un numero esorbitante di filmati e immagini pedopornografiche, anche sotto forma di stickers, scambiate e cedute dal giovane, rivelatosi organizzatore e promotore delle attività criminose insieme ad altri minori, svolta utilizzando WhatsApp, Telegram e altri programmi che consentono scambi molto rapidi via social. Da non credere, si tratta di video che riprendono suicidi, mutilazioni e peggio, squartamenti, decapitazioni. È inverosimile che esistano individui (in questo caso, peggio, sono minorenni) attratti da contenuti di grande crudeltà, ma non è impossibile, come ha dimostrato l’operazione della Finanza. Impressiona la dimensione geografica del traffico illecito: i minori denunciati vivono in 14 diverse città italiane, da Nord a Sud. Agli scambi via internet, ecco quanto spaventa, partecipavano ragazzini di 13 anni.
“Luca è…” Gaffe sul nome di Bernardi. Distrazione collettiva o pressappochismo di dilettanti allo sbaraglio? L’una o l’altra tesi nulla tolgono ai ripetuti exploit del club “gaffeur d’Italia” che conta soci d’eccellenza nel panorama strampalato dei leghisti: nomi? Un elenco lungo. Per non far torto all’attualità, per esempio il Gallera assessore regionale della Lombardia, detentore del record di cavolate esternate senza vergognarsene e rassegnare le dimissioni, neppure dopo la bocciatura esplicito-implicita del suo sovrano Salvini. Non è di questo funambolo della politica che val la pena ricordare le incredibili stupidate pronunciate sul tema del Covid-19. Ne sono pieni gli archivi dei media e basta navigare in Internet per essere pienamente informati. Oggi interessa citare il sublime livello di consapevolezza dell’impertinente e disinformata piperina designata a competere elettoralmente come candidata governatrice della Toscana in quota centrodestra. L’aggressiva saputella ha detto di accogliere con un convinto alleluia il salto mortale carpiato all’indietro, dell’ex assessore di Rifondazione Massimiliano Bernardi che di comunista potrebbe mostrare solo un fazzoletto rosso, regalo di Natale di una vecchia parente rimbambita. Il punto è che Susanna Ceccardi (giuriamo, si chiama proprio così, non Simonetta o Carmela), gratificata di visibilità nei giorni scorsi per un’intervista televisiva, ha citato Bernardi, passato al ‘nemico’, con il nome sbagliato di “Luca” che non gli appartiene. Che dire, il buongiorno si vede dal mattino…!
Ahinoi, nel consesso della comunità europea non esiste il decreto di espulsione, pertanto mister Wilders conserva il seggio di europarlamentare, e l’amicizia di Salvini.  Il tipo di cui parliamo è un ‘sovranista’ olandese, del piccolo Paese Ue, che impedisce decisioni fondamentali per contrastare la grave crisi economica provocata dalla pandemia del Covid, ovvero scelte di finanziamenti straordinari a favore di Paesi come l’Italia, della sua economia duramente colpita.   Wilders si arroga il diritto di non destinare neppure un euro all’Italia. Gli fa eco il premier olandese Mark Rutti: “Ne abbiamo bisogno (delle risorse, ndr) anche noi, per questo non daremo un euro all’Italia” Wilders è il fondatore del ‘Partito per la libertà’, della destra radicale, euro-scettico e sovranista. Alleato di Salvini. Tra i suoi exploit la proposta di chiudere tutte le moschee olandesi e il divieto di far circolare il Corano, la partecipazione alla campagna elettorale, presente sul palco con Salvini. “Salutatemi Matteo” ha chiesto ai giornalisti italiani nei giorni scorsi”.

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