ALBERTO ZANGRILLO / ZERO MORTI PER COVID-19

Non ci sono praticamente più morti per Covid, nonostante i continui allarmi lanciati da ciurme di scienziati farlocchi.

A svelare quanto il re sia ormai nudo è uno dei pochi medici con la M maiuscola, un camice bianco che sta andando controcorrente per far comprendere agli italiani come ormai quella della pandemia si sta trasformando in una tragica sceneggiata, dove a rimetterci le penne sono i malati non più curati per tumori oppure diabete o per altre patologie. Le quali adesso stanno facendo molte più vittime che in passato e soprattutto rispetto alle cifre dell’anno scorso.

Si tratta di Alberto Zangrillo, responsabile della terapia d’urgenza del San Raffaele. Il quale un mese fa, davanti ad una sbigottita Lucia Annunziata, non aveva avuto paura di dichiarare con forza che “il virus era ormai finito”, che era “clinicamente morto”. Suscitando le ire funeste di tanti papaveri in camice bianco, tanti vip che hanno raggranellato le loro ultime fortune saltimbancando da una tivvù all’altra.

Torna sui concetti, per ribadirli con forza, Zangrillo. Commentando le ultime cifre, quelle del 2 luglio, sui morti per Covid in Lombardia.

Osserva Zangrillo: “In Lombardia altri 21 morti, titola Repubblica online. E’ bene che tutti sappiano che sono persone risultate positive al Covid ma venute a mancare per colpa di gravi patologie pre-esistenti o intercorrenti”.

Una questione già sollevata da non pochi ricercatori, ma sempre marginalizzata dai media e ridicolizzata dai troppi Vate delle provette.

Come mai le statistiche ufficiali, soprattutto quelle seminate dalla Protezione Civile ma non solo, hanno fatto e fanno di tutt’erba un fascio? Un minestrone tanto vergognoso quanto delittuoso? Mai discernendo tra morti per Covid e morti per altre patologie?

Dicono alcuni medici: “Si tratta di persone quasi sempre anziane e con altre patologie. Ma hanno preso il Covid e sono morti per quello”.

Ma chi l’ha mai detto? La causa del decesso non può essere multipla, a meno di non voler inventare e battere nuovi sentieri della medicina.

La causa del decesso può essere accertata – da che mondo è mondo – solo in un modo: attraverso l’autopsia.

L’unica via certa per verificare i motivi della fine.

Ma le autopsie sono state vietate – per i casi “quasi” certi di Covid 19 – da un folle provvedimento governativo. E proprio per questo, chi ha approvato tale norma, è colpevole quanto e più del virus.

Si tratta di una vera e propria “Strage di Stato”.

C’è solo da augurarsi che, prima o poi, un giudice a Berlino (o meglio, al tribunale dell’Aja per i crimini contro l’umanità) decida di affrontare il caso.

E portare i responsabili alla sbarra.

 

nella foto Alberto Zangrillo

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