GLIFOSATO KILLER / BAYER SGANCIA 10 MILIARDI PER DANNI. MA INSISTE

La tragica messinscena del colosso farmaceutico Bayer, che paga maxi risarcimenti per i danni prodotti dal glifosato killer, ma non vuole ammettere che il suo RoudUp sia cancerogeno e continua ad immetterlo sul mercato senza avvertire dei rischi i consumatori.

Incredibile ma vero.

Ora i vertici del colosso tedesco si sono decisi a sborsare almeno 10 miliardi di dollari – avete letto bene, 10 miliardi di dollari, non noccioline – per mettere a tacere migliaia e migliaia di ricorsi che negli ultimi mesi sono piovuti addosso da parte di agricoltori e cittadini americani.

Ecco i fatti.

Due anni fa Bayer incorpora la star dell’agroalimentare a stelle e strisce Monsanto, nel cui pedigree fa bella mostra il RoudUp, un fertilizzante per i campi sul quale già cominciano ad aleggiare alcuni sospetti.

Ma Bayer pensa bene di mettere a segno il colpo, pagato la bellezza di 63 miliardi di dollari, cifra record nelle compravendite aziendali a livello internazionale.

Subito, però, i tedeschi cominciano ad avvertire i contraccolpi dell’operazione. Iniziano a fioccare, negli Usa, le prime cause milionarie di risarcimento danni. Il titolo Bayer accusa il colpo a Wall Street.

E con il passare dei mesi la storia si trasforma in una vera e propria valanga, tanto che ad oggi i contenziosi sono arrivati alla cifra top di 50 mila.

Nel corso dei due anni Bayer ha cambiato strategia difensiva. Mentre inizialmente i suoi legali hanno alzato muri di gomma, negando tutto ma subendo batoste giudiziarie e cominciando a sborsare i primi risarcimenti, hanno poi pensato bene di fronteggiare la valanga “in blocco”: ossia studiando a tavolino una exit strategy, arci miliardaria, ma comunque in grado di fronteggiare lo tsunami.

In tale direzione ha spinto anche il colosso dell’hedge fund americano Elliot (fra l’altro proprietario del Milan calcio), che ha una partecipazione azionaria in Bayer-Monsanto, ed ha caldeggiato la transazione-record, in grado di evitare ulteriori emorragie del titolo Bayer in Borsa.

A rimboccarsi le maniche per favorire l’operazione, poi, è intervenuto un super mediatore, Kenneth Feinberg, incaricato dal tribunale di San Francisco di favorire una soluzione tra i due colossi e le decine di migliaia di querelanti e ricorrenti. Feinberg, tra l’altro, aveva già guidato la super mediazione per il risarcimento delle vittime dell’11 settembre.

Secondo le ultime news, l’accordo è stato raggiunto per una cifra che si aggira intorno ai 10 miliardi di dollari, a fronte di una richiesta pari ad una ventina. Una botta da novanta, che però le casse attrezzatissime di Bayer sono in grado di assorbire.

Anche tenendo presente un fatto: il colosso tedesco, infatti, sarebbe riuscito ad ottenere che per le future commercializzazioni dei suoi prodotti a base di glifosato – RoudUp uber alles – non venga riportato nelle rituali etichette che il prodotto può essere cancerogeno. Come invece documentato dai risarcimenti altrimenti senza alcun motivo (il nesso causa-effetto è stato praticamente accertato a livello scientifico).

Una dicitura che compare perfino tutti i pacchetti di sigarette. Qui no.

La forza dei risarcimenti, la miopia della giustizia, la ragion di stato o cosa?

 

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