Con largo punteggio il ‘pubblico’ batte il ‘privato’

Non male occuparci nell’incipit della nota odierna di tale Moles, senatore di Forza Italia, che infervorato nel gettare fango sull’operato della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ha superato se stesso ed è diventato complice di chi la minaccia, anche con insulti sessisti, al punto da essere sotto scorta. Il baldanzoso Moles deve aver preparato con cura l’epilogo del suo dotto intervento, emulo dei fuochisti che concludono gli spettacoli pirotecnici con il razzo più spettacolare. Per contestare l’attendibilità degli argomenti addotti dalla ministra, ha così sentenziato: “La credibilità è come la verginità. Facile da perdere, difficile da conservare, impossibile da recuperare”. Molto si potrebbe contestare al forzista berlusconiano, ma la scelta è di limitare l’indignazione al commento di lettori del giornale diretto da Molinari. Eccoli: Il sig. Moles deve essere un esperto sul tema!! Se non sbaglio, non era uno del suo partito che andava con le minorenni e organizzava festini a sfondo sessuale???’. Un altro: ‘Da un esponente di Forza Italia, longa manus politica di una delle televisioni più volgari al mondo, cosa ci si può aspettare?’. Un terzo: ‘In quella parte politica, hanno il chiodo fisso su quella “cosa”. Sarà per via dell’esempio del loro padre padrone, sarà per via che da quelle parti il ‘celodursimo’ o ‘macismo’ è una sorta di attestato per una presunta super virilità (molto presunta). Nasce il sospetto che sia una sorta di frustrazione’.
 
Chapeau. L’Italia, fatto tesoro dello straordinario ‘miracolo’ della chirurgia cinese, prima al mondo ad aver trapiantato i polmoni di un paziente distrutti da Covid-19, si pone ad un livello di pari eccellenza e va oltre perché analogo intervento ha salvato la vita di un ragazzo di diciotto anni. Giuste le congratulazioni del mondo scientifico e legittimo l’orgoglio di chi ha compiuto il trapianto, ma un rilievo per nulla benevolo lo sollecita la chiassata trasmessa da Sky di un medico del discusso ospedale privato San Raffaele. Fuori di sé, l’intervistato ha riempito di ingiurie quanti hanno motivatamente criticato la scelta della Lombardia di privilegiare la sanità privata e di conseguenza carenze e omissioni nell’arginare la diffusione della pandemia, la tragedia della   morte di anziani nei centri sanitari dove sono stati ricoverati pazienti esterni infettati dal Covis-19,  il mancato controllo sugli assembramenti che fa della regione di Fontana e del gaffeur Gallera, suo assessore, la zona rossa permanente dell’Italia. Il paonazzo contestatore della realtà ha enfatizzato il ruolo del San Raffaele nel prodigio chirurgico del trapianto di polmoni. A ragione?
I fatti: Francesco, 18 anni, salvato da un trapianto record al Policlinico di Milano, dal coordinamento operativo del Centro Nazionale Trapianti. Ricoverato in terapia intensiva nella tensostruttura del San Raffaele, Francesco era destinato alla morte. Il coronavirus gli ha distrutto i polmoni. Gli esperti di chirurgia toracica e trapianti del polmone del Policlinico milanese decidono di provare a salvargli la vita con il trapianto. Li guida Mario Nosotti che dà merito ai colleghi del San Raffaele di aver affrontato la delicata fase di trasporto del paziente nella sala operatoria del Policlinico e prima ancora di averlo spinto all’impresa del trapianto (questo il merito del San Raffaele e lo ricordiamo, ospedale privato). Il trapianto lo ha effettuato la prestigiosa struttura pubblica. Il governatore Fontana: “Riuscire a compiere quello che appare quasi un miracolo, dimostra ancora una volta l’eccellenza della sanità lombarda”. Più conferma di così…? A meritare il riconoscimento, è la sanità pubblica, che in Lombardia è in secondo piano. A proposito, il governatore Fontana e l’assessore Gallera sono stati convocati dalla procura di Milano. I pubblici ministeri indagano per epidemia colposa sulla riapertura del pronto soccorso di Alzano Lombardo, su presunte irregolarità nella gestione dei pazienti Covid, sulle morti nelle Rsa e sulla mancata istituzione di una zona rossa nella bergamasca.
Fake news o notizia fondata, quella che ha indotto Sartori, un leader delle sardine a interrompere l’assenza di mesi? Nel mare del silenzio dove nuotano da tempo le sardine si leva la sua voce: “Pronti per le prossime regionali, nessuna pausa, né tantomeno lo scioglimento. Come sette mesi fa saremo la risposta immunitaria della società civile, contro sovranismi, populismi, razzismi, intolleranze e negazionismi”. Sarà ma resta la sgradevole sensazione dell’assordante silenzio del movimento dall’esplosione del coronavirus, situazione che ha ispirato la quotidiana vignetta pubblicata su Facebook.

Lascia un commento