FINCANTIERI / MAXI AFFARI MILITARI IN QATAR

Fincantieri a caccia di maxi affari in Qatar.

Punta, il nostro colosso della cantieristica, ai petroldollari di “Barzan Holdings”, una sorta di cassaforte da cui l’emirato del Qatar attinge i fondi per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la compravendita di armi & sistemi per “rafforzare le capacità militari delle forze armate nazionali”.

E’ in vita da soli due anni, Barzan Holdings, costituita per intero dal Ministero della Difesa. E appena da qualche mese ha stretto un accordo strategico con la nostra Fincantieri al fini di aumentare in modo sensibile i suoi business nei non tranquilli scenari africani e mediorientali.

La sua sede principale è acquartierata a Doha, all’interno del Parco scientifico e tecnologico realizzato dalle autorità locali, ad un passo dall’Education City, il gigantesco complesso universitario sorto con la finalità di facilitare lo scambio di rapporti e conoscenze tra le industrie militari e il mondo accademico e scientifico.

Pochi mesi fa, proprio a ridosso dello scoppio della pandemia da coronavirus, il 24 gennaio, è stato sottoscritto un Memorandum of Understanding tra il presidente di Barzan Holdings, Nasser Al Naimi, e l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, alla presenza del ministro della Difesa Khalid Bin Mohammed Al Attiyah. Al centro dell’intesa c’è la comune volontà di “accrescere la partnership attraverso la valutazione e gli studi di nuove tecnologie e capacità in vista dell’acquisizione di nuove unità navali all’avanguardia”.

L’intesa – aggiunge Fincantieri – “implementa una relazione con le forze armate del Qatar e si inserisce nella strategia di sviluppo del business della società in Medio Oriente”.

Spiega il blogger antimilitarista Antonio Mazzeo: “Fincantieri si candida in questo modo a contribuire alle attività di progettazione, costruzione e gestione delle nuove infrastrutture navali della Marina militare dell’emirato e dell’intera flotta navale; all’implementazione di nuove tecnologie radaristiche e della cyber security; alla fornitura di unità da guerra di superficie e sottomarini. Ci sarebbe in ballo, in particolare, la possibilità di realizzare nello stabilimento di Muggiano, a La Spezia, una versione aggiornata dei sommergibili della classe ‘Todaro’ già acquistati dalle forze armate italiane”.

Continua Mazzeo: “Per dovere di cronaca, il MoU Fincantieri-Barzan Holdings è stato sottoscritto 48 ore dopo la visita ufficiale in Qatar del presidente Sergio Mattarella, scopo il potenziamento dei legami politico-militari anche in relazione all’escalation bellica in Libia e la promozione nell’emirato del ‘Sistema Italia’, con Leonardo-Finmeccanica, Fincantieri, Eni e Saipem in testa”.

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