Pandemia  e dintorni

Una ragione ci sarà. La Cina annuncia orgogliosamente un fantastico 0 contagi, gli Usa dell’impresentabile Trump detiene il tragico record di morti da Covid-19. E poi, in Italia si riducono i numeri ‘cattivi’ di contagi, pazienti in terapia intensiva e morti. Ancora: la drammatica disinvoltura degli svedesi, del ‘tutto aperto’ e nessun protocollo per la sicurezza costringe a confessare il disastro del più alto tasso di mortalità. Risponde Cuba, isola paradiso della sanità pubblica, dove il regista Michael Moore ha fatto guarire completamente un gruppo di americani colpiti dalle conseguenze delle torri gemelle rase al suolo, trasportati nell’isola dei Caraibi con un’imbarcazione per iniziativa dell’autore di Fahrenheit 9/11. Gli Usa della medicina privata li aveva definiti ‘inguaribili’.
L’Italia riapre, ma pubblicizza numeri ‘a vanvera’ sui morti da Covid-19. Fuori dal coro le cifre ritenute attendibili sono doppie do quelle ufficiali. Più di sessantamila contro i circa trentamila denunciati dalla Protezione Civile e il default delle protezioni sanitarie, prima introvabili, poi comunque insufficienti, non fa chiarezza sul numero di contagi, ricoveri in rianimazione e morti da addebitare a ritardi e inadempienza nel garantire a tutti gli strumenti antivirus. La cronaca propone due letture dell’antagonismo alla pandemia: che bravi gli italiani obbedienti ai protocolli di restrizione, scellerati gli italiani e specialmente i lombardi (Milano, Bergamo, Brescia) del ‘me ne frego’, dei micidiali assembramenti e di nessuna cautela nella fase cruciale del ritorno alla libertà.
A proposito di cronaca. Di che si lamentano i vertici della Lega se nel diario parlamentante e in generale della politica, che raccoglie minacce e ingiurie occupano il primo posto assoluto? Una loro ‘suddita’, tale Elisa Berselli, di Formigine, ha pubblicato sul suo profilo Facebook la nobile espressione “Conte peggio di Hitler. Questa specie di essere, Conte, ha scatenato la polizia su donne e bambini che manifestavano perché hanno fame, peggio di Hitler. Io credo che Conte abbia impedito l’esercizio di alcune libertà, penso al diritto di fare impresa, alla libertà di culto (sic!) senza coinvolgere il Parlamento”.
Il mattacchione della vistosa, posticcia onda rosso carota, che i poteri forti dell’economia americana hanno piazzato alla Casa Bianca come garante dei loro interessi agli antipodi del futuro green, della pace, della solidarietà, finge di essere un dilettante allo sbaraglio e continua a dire “signorsì” ai compari delle energie inquinanti, dell’autarchia produttiva, delle multinazionali delle armi e farmaceutiche, del “Covid? Pazienza se muoiono un po’ di contagiati”. L’America piange un numero tragico di morti da pandemia e molti altri ne piangerà, ma si prepara a condurre un test nucleare. Evidentemente non gli basta l’esplosione del Covid-19 e soggiace alle scelte belliche del nucleare. Avvezzo a mentire, il tycoon ha inventato di dover rispondere a test nucleari di Russia e Cina. Nessuna prova, secche smentite dei due colossi.
Un’occhiata fugace a ‘la Repubblica on line’ conferma il presagio negativo di un radicale cambio della sua linea editoriale. È sparita, o quasi, la politica, quella della ricca messe di notizie, di autorevoli commenti, della capacità di orientamento che si è fatto un vanto degli insulti leghisti e delle minacce di morte al direttore Verdelli, licenziato dalla Fiat, nuova proprietaria della storica testata. Nel numero di oggi il discettare sulla politica, fino a pochi giorni fa ricco di argomenti rilevanti, è finito nelle pagine dieci/undici ed è riservato al racconto di vicende della Lega. In altri tempi la redazione avrebbe fatto un ‘casino’ dopo aver vomitato per l’intervista compiacente a Fontana, incapace governatore della Lombardia a cui è concessa una pagina intera (la 11) per rispondere pro domo sua a domande ad hoc, con il risultato di un’incredibile l’auto-assoluzione regalata da un giornale ex di sinistra.

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