Bentornata

Poteva apparire azzardo, ipotesi fantasiosa quanto infondata, ma i dubbi sulla conversione di Silvia erano riflessioni a portata di tutti. Una giovane donna, rapita, costretta a disagi psicofisici prolungati, prigioniera di terroristi, confessa di aver pianto e pianto per la sua condizione legata al sottile della trattativa per il rilascio, che fosse fallita, avrebbe potuto riservarle perfino la morte. Ebbene, nonostante tutto questo, Silvia soggiogata dalle pagine del Corano (in arabo?) avrebbe dimenticato in un amen di aver scelto il volontariato della onlus Africa Milele proprio per essere al fianco di chi subisce la violenza dei terroristi, i quali, ora, per rendere credibile il neo islamismo di Silvia, osano definirsi rispettosi delle donne, come se potessero cancellare la memoria delle violenze e degli stupri collettivi inflitti a centinaia di giovani donne rapite.
Nel racconto degli insulti indirizzati a Silvia sui social della destra più becera, il quotidiano la Repubblica coglie anche l’indignazione di uno zio di Silvia. Indignato, denuncia che hanno dato alla nipote della traditrice. Precisa in riferimento alla conversione: “Invece non capiscono che è frutto di un patto per liberarla”. Se lo dice lui…E aggiunge “Ci sentiamo nel mirino di qualche nazista…potremmo finirci se Silvia dovesse distaccarsi dai costumi musulmani e qualche fanatico ci viene a cercare”. Appunto, esattamente quanto ipotizzavo nell’articolo di ieri, se dovesse distaccarsene, dopo aver rispettato l’accordo con i rapinatori in cambio della libertà.
Tra l’altro sulla ‘conversione per libera scelta’ indaga la procura di Milano e una ragione ci sarà. Su questo specifico aspetto del sequestro c’è anche l’opinione di don Enrico, parroco della zona. Il suo è un parere che intenderebbe spiegare, senza riuscirci, il perché dell’improvviso aderire all’islamismo della giovane cooperante. Il ragionamento: nessuno della famiglia è credente e praticante, nemmeno lei, che è stata in oratorio fino ai 12 anni e poi ha seguito la sua   strada. L prete conclude con un profetico “Le occorrerà del tempo per elaborale la scelta”.
Ma allora, se Silvia ha orientamenti distanti dalla religione, perché derogare da questa condizione laica in prigionia, detenuta da fanatici musulmani? La chiave di soluzione del difficile rebus appartiene al futuro, a quando l’opinione pubblica e i media avranno altro a cui dedicarsi. Per il momento ‘bentornata Silvia’ che il gossip ritiene incinta, perentoriamente smentito.

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