TASSE SULLE SOCIETA’ / LA CLASSIFICA DEI PARADISI FISCALI EUROPEI

Stilata da “Tax Justice Network” la classifica dei paesi pirata sotto il profilo fiscale e quello dei paesi che ci rimettono di più.

In testa alla hit il Lussemburgo, che “copre” 12 miliardi di imposte nel suo paradiso.

Al secondo posto del nero i Paesi Bassi, attestati a quota 10 miliardi di euro.

Segue a parecchia distanza – “appena” 3 miliardi – la storica cassaforte svizzera.

A completare il team la Gran Bretagna, 1 miliardo e mezzo.

Lo studio è stato redatto sulla base dei bilanci delle multinazionali statunitensi, che utilizzano i paradisi fiscali (anche europei) per pagare meno tasse, o per non pagarne proprio.

Eccoci alla graduatoria dei paesi europei che ci perdono, come l’Italia, che vede in un botto sparire, per fare un solo esempio, gli utili FCA-Fiat, acquartierati nella ospitale Olanda.

Il nostro Paese perde 4 miliardi di euro l’anno, ma ancor di più la Francia, che vede volatilizzarsi 7 miliardi. Al nostro livello la Germania, attestata a quota 4 miliardi, mentre la Spagna è a 2.

Ma l’Europa, fino ad oggi, non ha mosso un dito per cambiare la situazione. Sono solo allo studio alcune “proposte”, utili e abbondanti per perdere tempo e far solo finta di voler affrontare il problema.

A quanto pare, l’unica vera ipotesi sarebbe quella di introdurre una Base Imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società. Ciò renderebbe molto meno praticabile la consolidata pratica di trasferire gli utili nei paradisi fiscali, dal momento che le società sarebbero tenute a pagare l’imposta in base a dove sono occupati i propri lavoratori e dipendenti.

Semplice come bere un bicchier d’acqua: ma la volontà politica non esiste.

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