VACCINI / DAGLI USA UN SOS PER DANNI E EFFETTI COLLATERALI

Un forte campanello d’allarme contro la spasmodica ricerca sul fronte del vaccino anti Covid-19 arriva da un senatore e medico statunitense, Ron Paul, animatore del “Ron Paul Institue for Peace & Prosperity”.

Una vita tra le fila dei repubblicani, ma sempre in prima linea per intraprendere battaglie civili a favore della vita, per la salute e per un Welfare nei fatti e non a parole.

Nel corso di una lunga intervista rilasciata a “Press for Trouth” affronta il tema del vaccino anticoronavirus, che negli Usa sta vedendo scatenarsi una autentica gara a suon di miliardi di dollari tra le star di Big Pharma, con il capo della Casa Bianca, Donald Trump, schierato apertamente a fianco del colosso “Johnson & Johnson”.

Ecco alcuni passaggi salienti dell’intervento di Ron Paul.

Così esordisce. “I cittadini americani dovrebbero stare molto attenti per quanto riguarda il vaccino anti Covid-19, soprattutto per le conseguenze che possono derivare alla salute”.

“Oggi come oggi penso che non ci sia alcuna indicazione per nessuno di assumere un vaccino, ci sono solo tattiche e si sta facendo pressione sulla gente per convincerla ad usare poi il vaccino per proteggersi dal virus”

E senza mezzi termini: “Esistono più danni potenziali dal vaccino che non benefici con la sua assunzione nel trattamento anti coronavirus”.

In apertura Ron Paul

Per quanto riguarda i danni potenziali (“potential danger”), Paul fa riferimento al 1976, quando alla sua prima esperienza come “House Member”, fu il solo, con un altro medico, a votare contro la legislazione circa l’adozione di un vaccino contro l’influenza parasuina.

“Quel vaccino non era stato fatto in modo appropriato. E finì per causare molti danni, è stata una vera lezione che non dimenticherò mai. E questo accade quando il governo è coinvolto in questioni simili per interessi e ragioni politiche ed economiche”.

A quell’epoca, infatti, quel vaccino provocò molte morti e l’insorgenza di svariate patologie ed effetti collaterali, tra cui in particolare una paralisi degli arti.

“Personalmente non assumerò alcun vaccino. Si tratta di una decisione individuale, da prendere in piena coscienza, consapevolezza e con il proprio medico. Non ci può essere alcuna legge o imposizione governativa: in questo campo non possono esistere obblighi o coercizioni pubbliche”.

Non è certo solo, Paul, in questa battaglia di civiltà. Parecchi medici sono schierati su questo fronte. Per fare solo alcuni esempi, su quello politico si sta dando molto da fare Robert Kennedy Junior, che tra l’altro ha di recente perso la nipote e suo figlio in circostanze drammatiche (e misteriose). Accusa le autorità a stelle e strisce di volere l’approvazione di un vaccino, e soprattutto, la folle procedura di “immunità giudiziaria” che esenterà i produttori del farmaco dagli inevitabili danni collaterali che provocherà e le caterve di cause per risarcimento danni. Le industrie, of course, ringraziano.

Sul versante medico, da segnalare l’impegno di due pediatri, Paul Allan Offit e Peter Jay Hotez (che è anche avvocato). Non sono mai stati anti-vax, ma adesso si schierano decisamente contro, impegnandosi con tutte le loro energie per informare i cittadini sui rischi da vaccino anti coronavirus.

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