‘Lunga vita a Napoli’

Il potente network  di Murdock, fa giornalismo all’inglese, ovvero racconta senza giudizi sovrapposti, impliciti o espliciti, quanto accade in ogni ganglio della società. Una troupe di Sky England ha prodotto un breve documentario sull’eccellenza dell’ospedale napoletano Cotugno, esempio di efficienza e organizzazione sanitaria. Per vederlo l’indirizzo internet è https://youtu.be/RsJJtl9bwwo. Chi non conosce l’inglese può farsi aiutare da amici che lo capiscono, ne vale la pena.
Napoli, raccontata con onestà, anche in questa condizione di emergenza virus conferma inventiva, altruismo e generosità del suo popolo così speciale. La città per prima ha proposto la spesa pagata per chi non può approvvigionarsi del cibo e per non creare imbarazzo a quanti hanno bisogno di aiuto ha inventato banchetti con prodotti alimentari a loro disposizione gratuitamente con la variante di ‘cose da mangiare’ calate con il paniere e il cartello ‘Chi può metta, chi non può prenda’.
I media italiani, in prevalenza editi al nord, alimentano la forma collaterale di razzismo che si manifesta con disprezzo, malevolenza e giudizi negativi immotivati nei confronti di Napoli che per loro equivale all’intero  Sud del Paese. Un giornale di destra, di destra-destra finge di ignorare che in tutta Italia strade e piazze sono deserte, per fortuna aggiungiamo noi se l’obiettivo è uscire al più presto dalle conseguenze dell’epidemia. Anche Napoli ha risposto con disciplina e rispetto delle ordinanze al precetto “io resto a casa”, ma per il giornale in questione la Galleria Umberto, senza un’anima viva è altro, perché vuol dire che “… il rapporto di Napoli con l’emergenza è quotidiano. Ce n’è ogni giorno, in qualsiasi settore e per tutti i gusti. Elencarle sarebbe uno sfinimento. C’è persino l’emergenza cave come se a spertusare (bucare) montagne provvedesse il Padreterno in persona e non l’uomo con il tritolo (???, ndr). Questo per dire che la paura, quando c’è, è spesso parte di un antico copione recitato a memoria. Fu così anche al tempo del colera, con i pescatori che ingollavano cozze in favore di telecamere a plastica smentita della pericolosità del vibrione…Le strade deserte e soprattutto i caffè chiusi testimoniano un’inquietudine reale (i bar sono chiusi in tutta Italia, non solo a Napoli, ndr). Le serrande abbassate del Gambrinus rassomigliano ad una bandiera a mezz’asta (!!!, ndr). È la prova che anche Napoli, persino Napoli, sa rinunciare ai suoi vizi e ai suoi vezzi pur di contribuire alla sconfitta del mostro (e chi ne dubitava? Ndr). In compenso la napoletanità imperversa sui social. Dall’audio del noleggio d’o cinese cu ‘a tosse per evitare la fila alla Posta al video della vasciaiola che intima ai giovani di restare a casa, è tutto un fiorire di paradossi. Segno che il fuoco cova sotto la cenere e che sarà festa grande, anzi una Piedigrotta, una volta schiattato ‘o virus”.
Un importante  giornale di quel Paese titola “Il volto disciplinato e solidale di Napoli” e racconta che “C’è una città nel sud Italia conosciuta non solo per la sua arte e bellezza, ma anche per il suo stile di vita, che non è molto orientato al rispetto delle norme formali e piuttosto valorizza la creatività e l’innovazione…una delle grandi meraviglie del mondo che estende le sue braccia sotto il vulcano Vesuvio in una baia che nei frequenti giorni di sole calma l’anima e illumina il cuore.La vita di Napoli nell’era COVID 19 ha mostrato un nuovo volto della città. La sua gente ha dovuto imparare a stare a casa, a gestire una grave emergenza sanitaria. E il rispetto delle norme sanitarie è stato esemplare …con la loro solita creatività e mostrando un incredibile spirito di solidarietà . In particolare, stanno realizzando molteplici iniziative a sostegno delle persone più bisognose. La “spesa suspsa” (acquisto sospeso) è una di queste ed è stata replicata in altre città in Italia. Ci sono molte persone che, dopo aver effettuato gli acquisti di generi alimentari nei supermercati e nei magazzini, lasciano alcuni prodotti nella scatola in modo che un gruppo di volontari possa distribuirli a coloro che, a causa dell’emergenza sanitaria, incontrano difficoltà nella preparazione di un piatto di cibo. Un gruppo di volontari in motocicletta si dedica anche alla distribuzione di cibo gratuitamente ai più bisognosi, spostandosi quotidianamente per le strette strade della città. Il ‘panaro solidale’ ( il cestino della solidarietà ) dove chi può lasciare un prodotto e chi ha bisogno ottiene qualcosa. È un’iniziativa di alcuni cittadini che lasciano un cestino appeso ai loro balconi per ricevere cibo e successivamente metterli in un altro cestino in modo che le persone che hanno bisogno di qualcosa possano trarne beneficio… Napoli mostra il suo volto innovativo nel settore medico , poco conosciuto al di fuori dell’Italia. L’ospedale Cotugno di Napoli è stato elogiato dai media internazionali per la gestione dell’emergenza sanitaria. La struttura è diventata un modello nella cura e nel trattamento dei pazienti affetti da COVID 19, senza registrare contagi tra il personale medico, con un sistema di sorveglianza in tutte le aree, un percorso automatico di sanificazione e attrezzature fornite a personale medico molto avanzato e in cui i pazienti, 200 al giorno, sono isolati l’uno dall’altro. Il medico Paolo Ascierto, direttore della Cancer Foundation dell’ospedale Pascale, ha implementato la sperimentazione, con ottimi risultati, di Tocilizumab, un medicinale usato nei casi di artrite che sta producendo un recupero più rapido nei pazienti con COVID19. È così che la città più “irrequieta” d’Italia mostra di nuovo il suo grande cuore e la sua straordinaria ingegnosità. Lunga vita a Napoli!

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