GEORGE SOROS / L’INNO INTONATO DA GAD LERNER SU REPUBBLICA

Dio li fa e poi li accoppia. Succede al giornalista e pensatore di casa nostra Gad Lerner e al magnate Mangia-Paesi George Soros.

E accade con un’intera pagina griffata Lerner e pubblicata su Repubblica: un inno (genuflesso) nel settore “cultura” (sic) titolato “Il capitalista riluttante – Finanziere miliardario e filantropo ha sposato l’idea più liberal della democrazia. Ecco perché George Soros non piace alle destre”.

Da neuro.

Ma scegliamo fior tra fiori.

Siamo all’incipit. Parte lancia in resta – Vate Lerner – per attaccare a testa bassa coloro i quali osano criticare il suo Nume, “l’uomo reso impopolare da una straordinaria campagna mondiale di denigrazione allestita dai propagandisti della destra sovranista”.

Fuori dal mondo (e di testa).

Eccoci al Soros filosofo. “Nel solco degli insegnamenti del suo maestro Karl Popper, ha devoluto una quota cospicua dei suoi profitti – circa quindici miliardi di dollari – nella creazione delle Open Society Foundations, concepite come agenzie di finanziamento di opere di filantropia sociale e culturale”.

George Soros. In apertura Gad Lerner

Ma chi era San Francesco?

Una differenza con capitalisti tipo Trump o Berlusconi? Eccola servita. “La differenza è che Soros rivendica una visone filosofica originale, applicando la quale il denaro potrebbe trasformarsi in carburante della società aperta e quindi in baluardo della democrazia minacciata dalle dittature e dagli Stati mafiosi”.

E a difenderci è uno squalo patentato come Soros?? Dalla padella nella brace…

Va sempre a tutta filosofia, l’intrepido Lerner. “Soros sostiene di essere riuscito ad applicare ai mercati finanziari l’impalcatura del pensiero di critico appresa da Karl Popper: ‘Imparai a gestire con successo i fondi speculativi potendomi vantare di essere la voce critica più pagata del mondo”.

E capace di Mangiare paesi, Strangolare economie deboli, mandare nazioni quasi sul lastrico come successe con l’assalto alla sterlina e alla lira nel 1992 (le lacrime e sangue del governo guidato da Giuliano Amato). Ma chissenefrega.

Continua l’imbonitore al servizio di Repubblica che rivolta le frittate meglio di chiunque altro: “Nel 1979 inaugura l’Open Society Fund. Prima devolve soldi a fondo perduto per indebolire il sistema dell’apartheid in Sudafrica, poi finanzia gli oppositori del blocco comunista scommettendo sulla sua fragilità”.

Un vero don Chisciotte contro mulini neri e rossi.

Poi l’etica dello squalo: “Decide allora di darsi da fare per risolvere ‘l’apparente contraddizione tra un filantropo egocentrico e una fondazione altruista’. Il fatto di essere ricco, sostiene, accresce il suo senso del dovere. ‘Dato che la filantropia è una fonte di soddisfazione dell’ego, sento che non mi si deve alcun ringraziamento’. Ma col tempo impara ad accettare la gratitudine altrui. ‘Non vedo più motivi di vergogna nell’avere un ego così grande, perché si è rivelato un vantaggio non solo per me ma anche per molti altri”.

Un Ego smisurato per fare un culo così Grande ai paesi deboli e inghiottirne interi pezzi di economia.

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