Il gioco di prestigio di uno strano sì 

Scrivo da anni una nota al giorno e spesso ricavo lo spunto per le mie riflessioni dalla lettura di notiziari. Oggi dal sito on line di la Repubblica,  o meglio, da quello che in buona fede ho ritenuto lo fosse, ha  tratto la notizia del ‘no’ all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, grazie a 16 no e 6 sì. Qualcuno si è divertito a costruire e inviare questa fake news su cui ho basato l’articolo. La verità è arrivata con i Tg della sera: la commissione del Senato ha detto sì alla procedura, che comunque sarà vagliata dal Senato fra 30 giorni ed è incredibile la modalità della decisione, conclusa con un 5 a 5, che in base al regolamento della commissione comporta appunto il sì.  L’assurdo, relativo e vedremo perché è nel gioco di prestigio organizzato da Salvini. I 5 sì all’autorizzazione li hanno espressi infatti i componenti legisti della commissione e i 5 no sono di Fratelli d’Italia e Forza Italia cioè degli alleati dell’ex ministro. Tutto questo in assenza dei componenti Pd e 5 Stelle indignati per la combine, favorita nei giorni  scorsi dalla presenza istituzionalmente scorretta della presidente del Senato Casellati, che con il suo voto ha impedito di rinviare il voto della commissione a dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, così da consentire a Salvini di sfruttare l’argomento del complotto politico nei suoi confronti, povera vittima del giustizialismo di Pd e 5Stelle. Così stanno le cose e così rettifico la nota pubblicata basandomi sull’inganno on line di cui mi sono fidato.

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