Il manifesto delle ‘Sardine’

[Lo hanno scritto i promotori di Bologna pubblicato nella pagina ufficiale di Facebook “Seimila sardine”].
Benvenuti in mare aperto.
Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.
Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo sardine libere, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.
“È chiaro che il pensiero dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”.
Firmato “6000 sardine”
Il Manifesto delle ‘alici’ napoletane
Ragazzi, uomini  e donne, democratici di ogni orientamento politico, studenti, lavoratori, siamo eredi degli eroici napoletani delle 4 Giornate, siamo figli del Sud, di un’Italia  che il razzismo di Salvini  a suo tempo ingiuriò con un lercio “napoletani di m …a”, che Zanda,  governatore del  Veneto, incolto in mala fede, ha offeso definendo  gli scavi di Pompei, sito archeologico  più visitato al mondo “Quattro sassi”, pur di  legittimare la dichiarazione “è una vergogna che riceva finanziamenti per 250 milioni”. Siamo le braccia che hanno consentito al Paese di diventare leader internazionale  della produzione industriale, siamo intelligenze, energie, cultura, storia che contribuisce all’immagine prestigiosa dell’Italia nel mondo, vantiamo un credito illimitato che compensi le politiche discriminanti subite da chi ha governato dall’Unità d’Italia in poi. Il nostro mare è ricco di ‘pesce azzurro’,  di alici, specie marina di  pari dignità rispetto alle sardine, metafora emiliana per significare ‘siamo piccoli, ma stretti gli uni agli altri, appunto come sardine, siamo “massa”, energia dirompente, futuro’. I dodicimila di Bologna, i settemila di Modena, le altre decine di propaggini del movimento, che cresce come un’onda in piena, dicono che “si può”, che podemos  armare la delusione, la  rabbia per l’Italia delle ingiustizie, delle discriminazioni, dell’indulgenza per pericolose derive antidemocratiche, da Nord a Sud.
Napoli c’è e respinge ogni tentativo di provocazioni di infiltrati,  strumentalizzazioni, invasioni di campo. Sardine e alici, in formazione, circondano con un fronte compatto gattini e gattoni, chiudono le loro bocche, li costringono al digiuno e zittiscono gli spenti miagolii.
Firmato L.S.

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