La ‘futuropoli’ della  new generation

Si riprendono la vita e con la vita il futuro. Sono i ribelli che sfidano il potere, sono ragazzi che invadono le piazze, sono rivoluzionari in pectore di tutto il mondo, crociati della giustizia sociale, paladini della parità di genere e di etnia, lingua, religione, colore della pelle, sono guerrieri che combattono le conseguenze della casualità del nascere in luoghi della ricchezza o nelle enclavi dei derelitti, sono i ‘figli’ prediletti di questo Papa, socialista alla Pertini, comunista gramsciano, rivoluzionario, sono i precursori dell’auspicato  risveglio della coscienza mondiale chiamata a respingere il pericolo di autodistruzione del Pianeta, sono le generazioni che abbiamo escluso dal governo del cambiamento epocale delle società, i innocenti destinatari del “di tutta l’erba un fascio”, omologati con giudizi di evidente genericità  allo standard di ‘bambocci’ tutto cellulari  e spinelli, sono obiettivo del club intercontinentale dell’indifferenza al loro diasagio. Sono le menti eccelse a cui la scienza, nei suoi comparti di  più elevata incidenza sul progresso dell’umanità, deve scoperte di eccezionale valore per la salute, o l’innovazione tecnologica. Sono i giovani volontari che rispondono ‘presente’ alla domanda di fronteggiare le emergenze: in Italia per salvare il salvabile nella Firenze alluvionata e testimoni di generosa solidarietà nell’emergenza dei terremoti, di altre calamità ‘naturali’, in questi  giorni sono a Venezia, a spalare fango. I ragazzi sono tutti Wan Weilin, presunto nome del ragazzo di 19 anni,  che nella piazza Tienanmen  sfidò i carrarmati dell’Unione Sovietica, mobilitati per la reprimere la protesta contro la privazione delle libertà. Il giovane russo ne bloccò l’avanzata, ponendosi di fronte al mezzo blindato. Sono quelli del’68, al fianco degli operai nella rivendicazione di diritti negati, sono i milioni dell’esercito ambientalista mobilitato da Greta Thunberg, sono Carola Rackete, pilota coraggiosa della Sea Watch che ha sposato la sua causa, sono i ragazzi, che in tutto il mondo si mobilitano per contrastare il pericolo del mutamento climatico, che chiedono una scuola migliore, di azzerare le cifre drammatiche della disoccupazione giovanile, manifestano per la pace, contro le discriminazioni raziali, la xenofobia, i rigurgiti del fascismo. Sono la ragazza che ha chiesto a Salvini un selfie solo per avvicinarlo e chiedergli ragione dei 49 milioni della truffa  leghista allo Stato, quelli degli striscioni “Qui non ti vogliano”, sono le ‘sardine’, straordinario esempio di antagonismo dal basso al ‘capitano’ della Lega. Succede che quattro ragazzi  ne hanno abbastanza del sovranismo razzista della Lega e del suo leader e nasce un  tam tam on line che con l’incredibile  moltiplicatore del passa parola, contagia i quindicimila di Piazza Maggiore, mentre Salvini, nonostante l’arruolamento di leghisti di altre regioni, non  riesce a riempire il palazzetto bolognese  dello sport,  intitolato all’ex sindaco Dozza, luogo simbolo della sinistra emiliana. Fianco a fianco, nel teatro di storici eventi della piazza Maggiore, giovani, famiglie intere, pensionati, insomma gente  normale. Perché ‘sardine’? Per contrapposizione a ‘squalo’ dell’ex ministro, ovvero pesci piccoli e indifesi, ma che nel segno dell’ ‘unione fa la forza’,  si muovono compatti e diventano massa. Tutto è partito da quattro ragazzi: uno di loro è Mattia Santori, che disgustato dagli slogan della Lega, ha deciso “non se ne può più, troviamoci in piazza”. Giulia Trappoloni ha organizzato la piazza di Bologna. L’idea è nata da una pagina facebook a cui nel giro di pochi giorni hanno aderito ventimila persone. Il successo dell’adunata anti-leghista è stato travolgente e avrà un seguito. Gli organizzatori hanno promesso di seguire Savini in ogni tappa in Emilia a cominciare da domani a Modena. Sartori: “La piazza di giovedì si sta espandendo come un contagio, altre città ci hanno contattato”. A sinistra certe manifestazioni sono un lontano ricordo. Giulia: “Nessuna intenzione di smettere. In quella piazza  molto e cambiato e  non molleremo”. L’impegno è di non ripetere l’esito negativo dei ‘girotondi’ di Nanni Moretti. Se lo augurano il Pd e Bonaccini, candidato governatore dell’Emilia. Zingaretti: “Con grande umiltà, bisogna mettersi al servizio di questa domanda di futuro che viene dalla piazza di Bologna. Sardine orgoglio di Bologna, di questa meravigliosa città”. Ragazzi speciali  sono i figli del Sud dimenticato, che per intelligenza e determinazione, eccellono in Italia  e nel mondo, costretti a cercare il riconoscimento delle loro qualità ben oltre i confini dei luoghi dove sono nati. Questi ragazzi, compiuti i sedici anni, saranno elettori con due anni di anticipo rispetto al passato. Può essere un’importante opportunità, o il rischio di voti non consapevoli. Tocca anche alle ‘sardine’ contagiare nella giusta direzione la maggior parte dei neo elettori.
Giovane campione di eclettismo è certamente Emanuele Filiberto, erede dei Savoia. Noto per comparsate televisive e di recente di imprenditore negli Usa della pasta italiana, in un video ‘regale’ annuncia che “I reali stanno tornando. Arriva il gran momento e ho il dovere-onore si annunciare l’imminente ritorno in Italia della famiglia reale di cui abbiamo bisogno più che mai  per tutelare i cittadini e guardare al futuro con rinnovato ottimismo. E’ tempo di tornare a respirare la tranquillità, la fiducia e l’eleganza”. Ma il rampollo dei Savoia è proprio così, o ci fa? È serio o nasconde la pubblicità di un suo nuovo exploit televisivo dopo molteplici esperienze da comprimario? L’Italia del gossip aspetta impaziente di scoprirlo, per incassare il corrispondente di alte tirature delle rispettive testate. Non meno interessata è la televisione trash di Barbara D’Urso e colleghe.

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