Tre lustri, 5,5 miliardi e il ‘mose’ non salva Venezia

Dilettanti allo sbaraglio, inetti, inadeguati, improvvisati, ignoranti, superficiali, imbelli, ovvero incompatibili con l’onere di governare: la sintesi dell’orgia di analisi, commenti, scaricabarile tra incapaci di varia estrazione partitica è nella frase lapidaria “Non esiste al mondo, neppure per chi volesse costruire in toto una nuova città, che un’opera ancora incompiuta e forse già obsoleta, duri vent’anni, quanti sono intercorsi dal via ai lavori del “mose” allo tsunami dell’alluvione in corso a Venezia. Nel trasferire la responsabilità dei vertici del governo alla dimensione amministrativa locale, è certa l’inerzia del comune, colpevole dei gravi danni provocati dall’acqua alta che ha invaso la chiesa di San Marco. Per evitarli era sufficiente proteggere l’accesso con paratie respingenti, simili a quelle installate sulla soglia di case e negozi, rialzate per contrastare i quasi due metri dell’acqua alta. A latere: è tardivo e purtroppo inascoltato il je accuse monito ai ‘negazionisti’ del riscaldamento della Terra, che provoca sconvolgimenti epocali, ghiacciai che si dissolvono, uragani, tempeste d’acqua, venti devastanti, innalzamento del livello dei mari e di contro siccità, desertificazioni, ovvero quanto ci aspetta se il mondo il non sarà globalmente partecipe di una rapida rivoluzione ambientalista.
In quanto vivace deputata di Forza Italia,  ha occupato con reiterata  frequenza e birbanteria i salotti di tutti i talk show che gareggiano nel provocare risse tra agguerriti avversari di partito. Ospite fissa, Lucia Comi ha impersonato da par suo l’incisività dialettica che in parte si traduce per gli utenti televisivi in voto al partito di appartenenza, cioè di Forza Italia.  Le comparsate in Tv, da mattatrice di turno, alla luce di quanto si apprende dalla cronaca. erano solo una quota dell’attivismo giovanile dell’ex deputata europea. Il titolo della notizia : Tangenti, arrestata Lara Comi, ex eurodeputata di Forza Italia. Scrive Raffaella  Mascarino, Gip milanese: “Emerge la peculiare abilità che l’indagata Comi ha mostrato di aver acquisito nello sfruttare al meglio la sua rete di conoscenze, al fine di trarre dal ruolo pubblico di cui era investita per espressione della volontà popolare il massimo vantaggio in termini economici e di ampliamento della propria sfera di visibilità. Nonostante la giovane età ha mostrato una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti”. Comi arrestata, ai domiciliari, con lei Orrigoni, amministratore delegato dei supermercati Tigrosi. In carcere il direttore generale di Afol Metropolitana Zingale. Le imputazioni: Finanziamento illecito, truffa aggravata al Parlamento europeo, corruzione e trattamento di favore. Perché i domiciliari all’ex deputata ?
Il tribunale di Locri sentenzia l’ineleggibilità del leghista Antonio Trifoli a sindaco di Riace, divenuto primo cittadino con le elezioni del maggio scorso. La decisone, che lo farà  decadere dall’incarico dopo il terzo grado di giudizio, accoglie il ricorso avverso all’elezione, dal momento che Trifoli, vigile urbano di Riace, non aveva i requisiti richiesti dalla legge elettorale, che vieta il beneficio dell’aspettativa per motivi politici ai dipendenti comunali. In ogni caso, per il momento, la sentenza del Tribunale cancella l’affronto subito da Mimmo Lucano, decaduto da sindaco per l’iniziativa vendicativa di Salvini che ottenne di farlo processare per azzerare un significativo esempio di accoglienza ‘produttiva’  dei migranti.
Opportunismo di teleconduttore. Parliamo di tale Giletti-Tv, sì, di quello che racconta la bufala “Deciso a fare questo mestiere in Rai, mi sono presentato ai vertici dell’azienda senza raccomandazioni, li ho convinti subito e mi hanno assunto”. Fiutata l’aria che tirava nel post elezioni Giletti ha intuito i vantaggi di essere ‘amichevole’ nei confronti del vincitore. È la premessa per raccontare  del saluto rivolto da Giletti alla figlia di Salvini al via dell’intervista all’ex vice premier: “Allora, come l’altra volta, ciao da zio Giletti, ormai siamo una famiglia allargata visto che il papà è spesso qui a “Non è l’Arena”. Uno di molti commenti: “Salvini a Non è l’Arena. Giletti si raccomanda di salutare la figlia ‘da parte dello zio’. Capite adesso perché conduce una trasmissione in prima serata, al posto di fare il pagliaccio al circo?” Lo chiede  Il giornalismo d’inchiesta, che non si piega di fronte al potente di turno: “Giletti, la prossima volta chiuderà l’intervista con  l’immagine dello zerbino  davanti la porta di casa di Salvini  su c’è scritto “Giletti” e nei giorni particolarmente piovosi l’ex ministro mette il tappeto davanti alla porta, a pancia in giù, con una felpa con scritto Welcome sulla schiena”.

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