Bentornato ‘cavaliere’

S’interrompe, ma con risvolti patetici, l’oblio per le faccende del Silvio di  Arcore. È  deroga temporanea  al silenzio stampa sul personaggio che per anni ha riempito di sé le cronache di quotidiani, periodici e non solo quelli alimentati dal gossip, radio  e televisioni. Il successivo tuffo nell’anonimato mediatico ha ragioni evidenti nell’insignificante residuo di quel che fu l’invenzione di Forza Italia, pro domo sua, di Berlusconi imprenditore, concepita per tutelare i suoi interessi economici e difendersi  dal maggior numero di processi a carico di un politico dalla satira per le presunte performance sessuali, propagandate dai media a lui sottoposti  per solleticare la pruderie del macho italico e delle donne in astinenza erotica. In due parole, luci spente sul partito: dalle stelle del consenso che lo portò a governare, alla polvere di percentuali di ‘like’che tendono rapidamente allo zero. I media si occupano attualmente del signore in questione solo perché rimbalzano nella cronaca giudiziaria i suoi guai con la giustizia, ultimo round il ricorso alla facoltà di non rispondere nel processo per la trattativa Stato-Mafia che lo vede implicato, probabilmente coinvolto pesantemente dall’amico Dell’Utri, incavolato per la condanna e il carcere in quanto tramite con le cosche siciliane.
infrangere la ‘congiura del silenzio’ ci ha pensato il coetaneo anchorman che gli deve il successo televisivo, al secolo Maurizio Costanzo. Chi non ricorda il “co….ni “ del cavaliere sparato con rara eleganza e rispetto per gli italiani a chi avesse votato Pd, o comunque a sinistra?  Nel corso del talk show, con parole più moderate per non somigliare al  truce Salvini,  Berlusconi ha rinnovato il disprezzo per gli elettori italiani: “Hanno votato malissimo, si sono bevuti il cervello e mandato al governo degli incapaci”.  Con chi ce l’ha? Con Salvini che lo tratta come un ruotino di scorta, con Di Maio che prima della discesa libera su pista ‘nera’ ha fatto man bassa di voti? Con la Meloni, che lo ha scalcato nella classifica delle preferenze? Con le sinistre ed è un anatema, logoro e anacronistico (lancia ancora sos contro il comunismo, ideologia scomparsa da tempo, ndr). Frecce spuntate hanno come bersaglio Renzi, che tra non molto lo terrà dietro di sé in percentuale di preferenza: “Italia Viva non è un  partito, è un gioco di palazzo”. La paura fa novanta e il povero Berlusconi teme migrazioni di forza-italioti in casa Lega, ma anche nel centro moderato dei renziani. Perché il monito funzioni avverte i fuggiaschi: “Chi vi accoglie non garantisce la vostra rielezione” e torna a manifestarsi la leggerezza verbale dell’uomo di Arcore: “Andare in un altro partito, lo dico chiaro, è un grave errore, anzi, è da c….ni”. Mara Carfagna è avvertita, ma estranea alla minaccia. È donna dalla cima dei capelli alle caviglie e il “co….” , ovviamente non la riguarda.
Evviva lo abbiamo ritrovato. Il fu leader politico giustifica la deroga allo stop sulle sue esternazioni, ma è solo un’eccezione. Il silenzio, che è d’oro, tornerà a dominare lo scenario di Forza Italia e del suo fondatore.

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