UNIVERSIADI 2019 / GIA’ PARTE L’INCHESTA DELLA PROCURA DI NAPOLI

Dovevano essere le Universiadi in grado di proiettare Napoli in tutto il mondo, di irradiare la loro luce in tutto il pianeta.

Così reclamizzava, sia nella versione originale che in quella crozziana, il Governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Ora quelle Universiadi durate per la prima metà di luglio (2019) sono già sotto i riflettori della magistratura partenopea, che ha appena avviato un’inchiesta, affidata dal procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo al pm di lungo corso Henry John Woodcock e a Francesco Raffaele.

Il pm partenopeo Henry John Woodcock

A quanto pare, le indagini sono partite addirittura in primavera, cioè ben prima che si svolgesse l’evento. Quindi in piena fase preparatoria, quella caratterizzata da continui stop and go, molteplici cambiamenti di rotta soprattutto per quanto concerneva la complessa location per gli oltre 6 mila atleti.

Ed infatti, sotto i riflettori degli inquirenti, c’è in particolare l’appalto per la sistemazione degli atleti. Per molti mesi era stata prevista, come sede, la Mostra d’Oltremare, soluzione sponsorizzata anche dall’ex prefetto di Napoli Luisa Latella, che nei prossimi giorni sarà sentita come teste: Latella per sette mesi, da gennaio a luglio 2018, ha guidato la macchina organizzativa delle Universiadi.

Poi, negli ultimi mesi, ha prevalso una scelta non poco atipica: quella di ospitare gli atleti in due super navi da crociera, la Lirica della MSC e la Costa Victoria.

Così riflette il numero uno dell’ARU, l’Agenzia regionale incaricata di curare l’evento, Gianluca Basile: “C’era il problema di concentrare tante migliaia di atleti in un unico luogo, con grosse difficoltà in fatto di tempistica e con un impatto economico enorme. La scelta delle navi – ammette – fu preceduta da polemiche e fu sofferta perché eravamo a pochi giorni dalla manifestazione. In questo modo fu ripresa l’idea originaria che era stata messa da parte da Latella”.

E sottolinea, Basile: “Tutti gli appalti hanno ricevuto parere preventivo dell’ANAC, ma quando si fanno centinaia di gare gli interessi sono tanti. Siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento, ma al momento non sappiamo di più, se non che sono stati acquisiti dei documenti su navi e trasporti prima e subito dopo l’evento. Nessuno della struttura è stato finora convocato dai magistrati”.

L’Anac era all’epoca guidata da Raffaele Cantone, il quale pochi mesi fa ha rassegnato le dimissioni e presto tornerà tra i ranghi della magistratura.

In attesa che venga nominato il nuovo vertice, la stessa Anacha inviato ai pm napoletani tutta la ponderosa documentazione acquisita in occasione delle Universiadi. A quanto pare, emergono 5 gare (d’appalti, non sportive) – tra le tante – che presentano delle anomalie, forse per via di procedure irregolari seguite.

Al centro, come detto, il super appalto per la sistemazione degli atleti, ossia il rapporto con i big delle crociere. Poi il trasporto (via terra) degli atleti.

Sul versante delle navi – va aggiunto – gli inquirenti vogliono prima di tutto far luce su un aspetto: chi ha deciso, all’ultimo momento, per la soluzione-navi? E per quelle compagnie? Quali le precise modalità per la decisione stessa, presa – come sostiene Basile – in fretta e furia?

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