SILVESTRINI / COSI’ STANNO UCCIDENDO CITTA’ DELLA SCIENZA

Così si uccide la mia Città della Scienza.

E’ lapidario, amarissimo il giudizio del fondatore, 35 anni fa, di Città della Scienza, il fisico Vittorio Silvestrini, all’indomani dell’inopinata nomina di un pezzo da novanta della Dc scottiana, Riccardo Villari, al vertice della Fondazione Idis.

Sconfortato, Silvestrini, nel vedere la sua creatura perdere la sostanziale autonomia della quale aveva sempre goduto, e solo per questo riuscendo in un autentico miracolo nel deserto partenopeo: diffondere la cultura scientifica a 360 gradi, coinvolgendo i cittadini e soprattutto i giovani, basti pensare alle migliaia e migliaia di visitatori da tutta Italia in occasione dell’appuntamento annuale, “Futuro Remoto”.

Ora tutto finisce sotto il tallone della politica. Il Governatore-Zar della Campania, Vincenzo De Luca, ha organizzato il blitz, un autentico colpo di scena, soprattutto in vista delle elezioni politiche della prossima primavera in Campania. De Luca, infatti, è sicuro di poter contare su un grosso bacino elettorale tra le tante anime della vecchia Dc, puntando proprio sull’apporto di Villari, che ha cominciato la sua lunga carriera politica nel segno del trasformismo allo stato puro sotto le ali protettivi del super andreottiano e pluriministro anni ’80 Vincenzo Scotti. Che, rammentiamolo, ha occupato la bollente poltrona del Viminale proprio nell’anno delle stragi (e appena dopo Capaci venne sostituito dall’altro campano, Nicola Mancino).

Ma torniamo a Silvestrini e alle sue dolenti considerazioni.

Città della Scienza. In apertura Vittorio Silvestrini

“Io credo che pensare a una struttura scientifica governata da politici equivalga a condannarla a morte. Mi fa male dirlo e pensarlo, ma Città della Scienza ha chiuso il suo ciclo. Non è possibile, vorrei che non fosse possibile, ma è così. Per quanto possa sembrarmi assurdo, è così”.

“Auspicavo, per la presidenza, una scelta che dipendesse solo dai bisogni espressi da Città della Scienza ed evidenziati dalla gestione commissariale. L’integrità, la professionalità e l’indipendenza i un uomo dello Stato quale è l’avvocato Giuseppe Albano, per oltre un anno e mezzo commissario straordinario, hanno liberato Città della Scienza dalla morsa degli appetiti dei singoli per riaffidarla alla sua indipendenza sociale. Ma ora…”.

“Ora ecco Città della Scienza condannata a morte. Mi fa male dirlo. Una condanna abnorme e impensabile, ma purtroppo incombente”.

“Se solo penso che ho lavorato decenni a quella creatura, che vi ho depositato valori importanti di natura scientifica, civile, umanistica – e anche per quanto riguarda le strutture – mi dico che non può morire. Non si può condannare a morte un tale patrimonio di beni e di valori”.

“Quello che non ha potuto l’incendio (il rogo di cinque anni fa che l’ha praticamente rasa al suolo, ndr), lo può ora la politica. Lo sciacallaggio della politica si è accanito su Città della Scienza. Mi sembra un paradosso”.

“Non conosco Villani. Non posso dire nulla su di lui, se non che il suo curriculum politico non è adeguato a Città della Scienza. La scelta del presidente, a cui saranno affiancati due consiglieri, deve dipendere solo dai bisogni espressi da Città della Scienza ed evidenziati dalla gestione commissariale. Non può dipendere da altri interessi”.

“Lo statuto mi vuole presidente onorario senza scadenza. Non abbandono la barca che affonda. L’hanno già abbandonata gli altri. Certo io ho ormai poche forze fisiche per condurre un’impresa di tale difficoltà. Vorrei avere le energie che avevo quando l’ho progettata e realizzata. Ora di fatto me ne sono già andato, ma allo stesso tempo sono qui. Finchè ci sono Città della Scienza può contare su di me”.

Sorge spontanea una domanda. Se il Governatore-Zar De Luca ha deciso di ammazzare Città della Scienza, perché mai il sindaco arancione di Napoli Luigi de Magistris non muove un dito, non dice neanche una parola?

E’ la Regione, sì, a gestire i rubinetti dei fondi pubblici destinati per farla esistere, ma comunque Città della Scienza vive da inizio anni ’80 a Bagnoli, nell’area flegrea di Napoli. Ma il primo cittadino tace: acconsente?

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