BAGNOLI / MATTARELLA FIRMA PER LA BONIFICA

Nel pieno della bufera politica ferragostana, Sergio Mattarella ha trovato il tempo per firmare il nuovo piano di bonifica per Bagnoli.

Una firma per certi versi storica, quella del capo dello Stato, visto che di bonifica si parla da un quarto di secolo, ma nonostante le iniziative – tutte negative – messe in campo, la situazione è addirittura peggiorata.

Ecco quanto fa sapere Invitalia, il gran carrozzone pubblico, noto come “l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa”, controllata totalmente dal ministero dell’Economia e delle Finanze: “Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto relativo all’approvazione dello stralcio urbanistico del programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana di Bagnoli”.

“Lo stralcio urbanistico – viene aggiunto – aveva ricevuto il via libera, lo scorso 14 giugno, dalla Conferenza dei servizi per il rilancio dell’area industriale di Napoli. L’approvazione del documento completa la procedura urbanistica e consente di far partire i progetti”.

Il neo ministro Giuseppe Provenzano

Commentano a palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli: “La firma del DPR del Piano di Bagnoli da parte di Mattarella rappresenta il risultato di un grande lavoro politico e istituzionale che l’amministrazione ha sempre portato avanti in dialogo con il territorio, per l’avvio delle bonifiche e il rilancio di una delle più grandi aree postindustriali del nostro Paese”.

Una delle più vergognose storie italiane, quella della bonifica taroccata di Bagnoli. Perché realizzata solo per “finta”: in tanti anni unicamente sperperati vagoni di danari pubblici, quasi 300 milioni di euro, finiti ad ingrossare le tasche di consulenti, amici & amici degli amici.

Fino al crac della partecipata del Comune BagnoliFutura, con un processo penale in corso, volto ad accertare le responsabilità di amministratori, faccendieri e lacchè.

Non solo uno sperpero da brividi, ma anche il sostanziale peggioramento della situazione ambientale e per la salute dei cittadini dell’area occidentale di Napoli. I tassi di inquinamento del suolo, infatti, sono molto peggiorati in questi anni. Danni, beffe & furti, in una tragica sceneggiata alla napoletana. Anche la Corte dei Conti ha già accertato pesantissimi danni provocati alle casse dell’erario.

Si apre finalmente una pagina nuova?

Il pallino, ora, è nelle mani del neo titolare per il Mezzogiorno Giuseppe Provenzano. Nell’ultimo anno e mezzo la patata bollente è stata gestita dall’ormai ex ministro pentastellato Barbara Lezzi: che comunque, tra stop and go, è riuscita a portare a termine una partita incredibilmente durata per oltre un quarto di secolo.

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