BAGNOLI / PARTE LA BONIFICA. MA NESSUNO PAGA PER I MAXI DANNI

Luce su Bagnoli? Sembra che uno spiraglio, dopo un quarto di secolo, si stia finalmente per aprire.

Dal ministero per il Mezzogiorno retto dalla pentastellata Barbara Lezzi rimbalzano notizie positive. “Il giorno che tutti stavamo aspettando da tempo per Bagnoli è arrivato: la Terza Sezione della Corte d’Appello di Napoli ha accolto la richiesta di dissequestro delle aree del SIN (Sito di Interesse Nazionale) ex Italsider che avevamo recentemente presentato”.

Barbara Lezzi

Tutto ciò significa, secondo la ministra grillina, “che i lavori per le bonifiche possono partire a pieno regime per realizzare il piano complessivo di rigenerazione e riqualificazione di Bagnoli. Adesso continuiamo ad andare avanti a testa bassa”.

Oppure pancia a terra, come suol dire il titolare sempre grillino alle Infrastrutture e ai Trasporti Danilo Toninelli.

Precisa ancora Barbara Lezzi: “La Corte d’Appello ha disposto la restituzione delle aree ad Invitalia, ritendendo che le esigenze cautelari che avevano portato al sequestro siano venute meno. Si tratta di un fatto di estrema importanza, che fa seguito alla recente presentazione della gara bandita sempre da Invitalia per la bonifica dell’amianto nell’area ex Eternit situata all’interno del SIN”. Invitalia è il soggetto “pubblico” attuatore del programma di riconversione ambientale.

Carmine Piscopo

Osserva l’assessore all’Urbanistica di palazzo San Giacomo, Carmine Piscopo: “La bella notizia del dissequestro dei suoli si aggiunge ad altre importanti novità che sono arrivate negli ultimi mesi e lasciano sperare, dopo quasi 25 anni, che siamo alla vera svolta per Bagnoli: dal decreto per la Valutazione Ambientale Strategica all’ok del CIPE per i finanziamenti per la bonifica, pari a 325 milioni di euro nel triennio 2019-2021, fino all’approvazione in conferenza dei servizi dello stralcio del PRARU”.

Si tratta del Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana sul quale però fino ad oggi la Regione Campania non ha espresso alcun parere, né favorevole né contrario. “Solo la Regione – aggiunge Piscopo – e ciò vuol dire che il problema è solo tra palazzo Santa Lucia e tutte le altre amministrazioni pubbliche coinvolte. Sarebbe il caso che i bastian contrari riflettessero”.

Sorgono spontanee alcune domande.

Tutto ok sul fronte giudiziario, allora? Visto che un processo penale dura da anni, e vede in campo le pesanti responsabilità di Bagnoli Futura, la partecipata comunale che ha sperperato per anni e anni palate milionarie in consulenze ad amici degli amici e interventi che hanno addirittura peggiorato la situazione. Nessuno se ne frega più degli esiti di quel processo? Scordammoce, a questo punto, ‘o passato?

E sotto il profilo ambientale, nessuno se ne frega di una situazione che in un quarto di secolo è peggiorata, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini della zona?

E’ possibile voltar pagina, come nell’area attendono da un trentennio, senza che sia stato fatto un briciolo di chiarezza sul passato? E senza che siano stati assicurati alla giustizia i colpevoli? I quali non hanno finora pagato il becco di un quattrino per malaffari e malgestioni?

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