ALPINI / BIMBI E PAPA’ A SPASSO TRA FUCILI E CARRARMATI

L’invasione di 500 mila penne nere a Milano.

Avete visto i servizi dei Tgnazionali – non tivvù private di alcuni paesini arrampicati sulle montagne – a proposito della tre giorni degli Alpini in occasione delle celebrazioni meneghine per il loro centenario?

A prova di stomaco. Un calco in faccia ai cittadini italiani che hanno ancora un pò di sale nella zucca. Una perfetta sintesi di cretinismo bellicista.

Il cronista Rai, come la vispa Teresa, si aggirava fra le erbette dei parchi milanesi a caccia delle tende da cui di buon mattino uscivano i piumati alpini. Poi seguiva, festante con la telecamera e la retina acchiappafarfalle, la colazione e quindi il pranzo a sacco dei difensori della Patria.

La festa di tutti i bambini, accompagnati dai papà in bermuda verdi e scarponcini.

Bambini che vengono issati a bordo di carrarmati bardati di tutto punto e intervistati a caldo dalla giovane marmotta Rai: “Ti è piaciuto entrare nel carrarmato?”.

Seguono poi mitra e fucili. I bimbi sono in perfetto assetto da trincea, stesi e pronti per puntare e sparare. “Si trovano perfettamente a loro agio”, gongola il mezzobusto in piedi.

Servizi Rai, avete capito bene? Menù ottimo e abbondante per Sceriffo Salvini, ora Comandante di tutti i mari e i porti d’Italia.

Il Corriere della Sera dedica un paginone zeppo di foto allo storico evento milanese. Un articolo da fiera paesana, da festa delle zucchine, da sagra della castagna. Comunque nel tripudio di foto hanno almeno la decenza di non immortalare carrarmati e mitragliette, né di scriverne un rigo.

Forse hanno visto i servizi Tgdel giorno prima.

Il trionfo alpino viene celebrato in pompa magna dal Liberodi Vittorio Feltriche dedica osannante il titolo di prima a tutta pagina. “Per fortuna ci sono gli Alpini”, e nel sottotitolo viene precisato che si tratta de “l’unica invasione che ci piace”.

Usciti dalla neuro?

La firma dell’editoriale della stessa prima pagina è di uno dei collaboratori di maggiore spicco del quotidiano, Renato Farina, alias “Agente Betulla”. Così, infatti, veniva soprannominato in codice, per firmare i suoi dossier su fatti & personaggi, al Servizio dei Servizi, quelli griffati NicolòPollari.

Sospeso dall’Ordine dei Giornalisti, l’agente Betulla vi ha poi fatto comodamente e tranquillamente ritorno.

 

P.S.Nel corso della prima giornata di festa alpina, molte penne nere sono state ricevute in tripudio dalla “Casa Massonica” di Milano, in via Pirelli. Cappucci e grembiulini affascinanti da racconti e interventi sulla vita militare e l’ordine in montagna. Poi lo scoppiettante finale sulle festanti note del Coro degli Alpinida Limbiate.

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