VENEZUELA / I MERCENARI BLACKWATER PRO GUAIDO’

Sale la tensione in Venezuela. E torna il clima da guerra fredda tra Usa e Russia. Negli States affilano le armi per un’aggressione annunciata, il ministro degli esteri di Putin avverte che non si salva in questo modo la “democrazia”.

Dall’agenzia di stampa Reuters arriva una notizia certo non incoraggiante. Secondo diverse, accreditate fonti, pezzi da novanta dell’establishment americano hanno da settimane allertato la compagnia militare nordamericana Blackwater affinchè sia pronta per l’assalto. E a quanto pare Blackwater si è subito mobilitata per raccogliere un esercito da ben 5 mila mercenari. Detto fatto. Tutti pronti per aiutare l’autoproclamato presidente Juan Guaidò e mettere a segno il suo golpe.

 

Guaidò. Sopra, soldati mercenari in Venezuela

Si tratta di un elemento che fa pendere – per forza militare in campo -nettamente la bilancia dalla parte del presidente golpista. Ma se ciò dovesse avvenire, è previsto uno spaventoso spargimento di sangue, visto che l’esercito regolare non ha risposto ai proclami di Guaidò e nella sua gran parte ha dichiarato fedeltà al legittimo – fino a prossime elezioni – capo dello Stato, Nicholas Maduro.

Da rammentare che i mercenari di Blackwater fanno capo al suo fondatore, Erik Prince, il quale ha poi ridenominato il suo esercito parallelo come “Academy”, tanto per darsi un nuovo look. Visto che i precedenti storici non sono proprio esaltanti, intrisi in particolare del sangue sparso per l’invasione in Iraq, dove hanno recitato un ruolo primario anche nella “normalizzazione” che ha fatto seguito alla seconda guerra.

Hanno fatto capolino, però senza gran successo, anche nelle vicende belliche dell’Afghanistan. La loro “compagine” di morte è composta da mercenari di svariate nazionalità, soprattutto sudamericane (Perù, Equador, Colombia), ma anche europee (Spagna).

Secondo alcune fonti la nuova “Academy” capeggiata da Prince fa girare milioni di dollari a palate. Sia sul versante delle entrate che delle uscite. E’ stata infatti tra i generosi sponsor della campagna presidenziale di Donald Trump; mentre negli ultimi tempi sta raccogliendo ingenti fondi proprio per l’operazione-Venezuela, con l’obiettivo di rastrellare almeno 40 milioni di dollari.

Ciliegina sulla torta, dal 2014 Prince ha attivato il “Frontier Services Group”, quartier generale ad Hong Kong, strettamente legato alla Chine Investment company CITIC. Non basta, perchè Prince negli ultimi anni si è anche dato molto da fare per aiutare non poche imprese cinesi che operano in Africa sul fronte della “security”.

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