I disonorevoli di Montecitorio

Riecco i disonorevoli del Parlamento, che sgomitano per entrarci e ci si incollano, solo per mettere in tasca remunerazioni allettanti e operare per irrobustire le clientele in previsione di nuove tornate elettorali. Lo scandalo è di casa a Montecitorio e le persone perbene ricordano l’indignazione per l’aula deserta durante la commemorazione di Borsellino, nobile servitore dello Stato, tenace persecutore della mafia. Nuovo episodio: in Parlamento era programmata la discussione sulla commissione d’inchiesta per il caso Regeni e l’indegna copertura dei responsabili reiterata impunemente dall’Egitto, nonostante le sollecitazioni a far chiarezza avanzate a più riprese dall’Italia e la recentissima condanna di Fico, presidente della Camera, dell’omertà egiziana con quanti hannno torturato e giustiziato il giovane ricercatore italiano. Nonostante le promesse di ottenere presto giustizia, esternate di recente da Di Maio.

In aula a discutere il gravissimo sgarbo internazionale, presenti solo diciannove deputati su 630. In poche parole, aula deserta. I buonisti sarebbero tentati di giustificare il “filone” (espressione napoletana per gli studenti che marinano la scuola) con l’esplosione tardiva di un’epidemia influenzale, o con la variante di un avvelenamento collettivo da cibi guasti ingeriti alla bouvette di Montecitorio, ma la versione ufficiale per le assenze di massa è questa: i poveri disonorevoli parlamentari hanno accusato stanchezza psicofisica, motivata dalla rissa che vede gli uni contro gli altri armati dentro e fuori l’agone del governo gialloverde e il ministro grillino della Sanità ha prescritto a tutti riposo e svago. Come contraddire diagnosi e terapia del numero uno italiano della salute? Consiglio accettato, messo in pratica, ad eccezione dei diciannove presenti in aula, esclusi dalla febbre vacanziera perché in rotta di collisione con mogli, mariti, fidanzati e amanti. La fuga verso monti e mare è stata agevolata dal cosiddetto ponte, comprensivo del 25 Aprile e del 1 maggio. Aula vuota dunque e nuova ragione per contestare questi dis-onorevoli parlamentari, quasi peggio dei senatori, che non torneranno al lavoro, strapagato, prima del 13 maggio.

Si, no, ma, forse, chissà, non è detto, può darsi, se… In sintesi:, aumenterà l’Iva e le famiglie italiane dovranno stringere la cinghia o in alternativa subiranno ferite verticali scuola, sanità, tutele sociali e altri gangli fondamentali? Inutile sperare di ottenere risposte credibili dal governo gialloverde. Naviga nella nebbia dell’ambiguità e dell’irrisolutezza. L’unica fonte a tratti attendibile è il ministro Tria, nei momenti di indipendenza dalla subordinazione ai Dioscuri Salvini-Di Maio. Sua la sentenza che non lascia campo a interpretazioni. “O si taglia la spesa, o aumenta l’Iva”. Si capisce perché i due vice premier aspettano solo il momento giusto per ‘licenziarlo?’ Il presidente della Confindustria Boccia in verità una terza via la indica, ma è indigesta per Di Maio e Salvini. Finalmente una riforma rivoluzionaria del fisco, che riduca le tasse alle imprese, per creare lavoro e agisca sui redditi con modulazione proporzionale, sicché paghino molto i ricchi e poco i ceti medio-bassi.   Un’altra via percorribile è la patrimoniale, ma come l’ha proposta Landini, leader sindacale della CGIL e cioè onerosa solo per i ricchi.

TG1 del 29 Aprile, ore venti. Nei titoli di testa, letti dall’incolpevole Matano, perché certamente visionati e approvati dalla direzione: “…Spagna, l’estrema destra per la prima volta in Parlamento…” E come, sprofonda il partito popolare, Il socialismo è primo partito e Sanchez quasi certamente farà un governo di sinistra monocolore e il telegiornale della rete Rai ammiraglia schiaffa nei titoli la notizia di Vox al 10 percento? Giornata nera per l’azienda di Viale Mazzini. Il Tg regionale dell’Emilia invia un suo giornalista a seguire la commemorazione fascista di Predappio, evidente reato di apologia del Ventennio, vietata dalla legge e dalla Costituzione. I neofascisti esaltano Mussolini “più grande uomo storico che abbiamo avuto in Italia”. Il giornalista al seguito li intervista e registra le dichiarazioni farneticanti, in particolare quelle dell’ausiliaria della Repubblica Sociale e di Edda Mussolini che lodano il Duce. Stupisce la difesa di Mentana dei responsabili che secondo il direttore del Tg La7 avrebbero semplicemente riportato la cronaca della manifestazione. Se si sommano a queste notizie il “me ne frego” di Casa Pound che ha sfilato a Milano senza autorizzazione e la violenza bestiale di due esponenti di Casa Pound su una donna, stuprata per ore e filmata, la domanda è, ma quando si agirà per spegnere sul nascere il rigurgito fascista?

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