“Lei non sa chi sono io”

Certo è cosa del passato remoto, ma utile a interpretare un altro di oramai tanti casi dell’incoerenza da potere dei grullini, che predicano non proprio male, ma razzolano malissimo, ovvero lo svarione politico della signora, o signorina Carla Ruocco, presidentessa della Commissione Finanze della Camera, invitata al Convegno sulla Shoa, con Fico, presidente del Senato, il sottosegretario leghista Giorgetti, il ministro dell’istruzione Bussetti, la presidente dell’Unione Comunità ebraiche Di Segni: la segretaria della deputata risponde all’invito con una domanda: “Per la presidente On. Carla Ruocco, è stato riservato un posto tra le autorità? Gradirei essere informato al numero di telefono….”. Che dire, la grullina torna a settant’anni fa, quando i fascisti con qualche ruolo di comando, reagivano a supposte mancanza di riverenza con un perentorio “Lei non sa chi sono io!”. E poi, signora Di Segni, dica alla sua segreteria, che il titolo di onorevole è usurpato, abolito da cento anni e sconosciuto a ogni altro Parlamento.

Nel marasma generale in cui si dibatte il governo giallo verde meritano visibilità le ultime news. Succede che il tribunale di Catania sentenzia: impedire per giorni e giorni a migranti e personale della nave Diciotti di sbarcare è un reato di sequestro di persona. Se da condannare o assolvere sarà il Senato a deciderlo ed è una prima anomalia. Se a Palazzo Madama  la Lega contasse su una maggioranza assoluta e garantita autorizzerebbe mai il tribunale il suo capo? Cosa accadrà è arduo pronosticarlo. I 5Stelle, negandola, verrebbero meno al loro caposaldo giuridico favorevole al processo dei deputati inquisiti dalla magistratura, se votassero per il sì e Salvini fosse condannato, salterebbe il governo. Se poi Salvini ricorresse all’immunità parlamentare, nella base dei 5Stelle crescerebbe la contestazione al dietrofront dei vertici del Movimento.

Tav, secondo capitolo del caos: i Cinquestelle, con Di Maio, Di Battista e Toninelli in testa, per dare credito al no per il Treno ad Ata Velocità, fanno appello a un’analisi, per ora non nota, su costi e ricavi dell’opera, per dimostrare che “non s’ha da fare. Salvini, pressato dalle imprese del Nord interessate all’affare Tv e con un aiutino di Forza Italia, per analoghi motivi, dichiarano di essere in possesso di un’analisi dei costi che legittima il completamento della linea ferroviaria Lyone-Torino. Corollario della disputa è Tap, questione messa in carniere per il momento dai 5Sstelle, ma suscettibile di nuovi colpi di scena. Il capolavoro del casino tra gialli e verdi è però la vicenda delle trivellazioni, che secondo gli esperti sono responsabili di grave inquinamento e scarsa produttività. La lega sarebbe per trivelle a gogò, i grillini contro. Il braccio di ferro non ha vinti né vincitori. Fosse una partita di calcio il risultato sarebbe per il momento di parità, di zero a zero, uno a uno, perché le trivellazioni sono fermate, ma si tratta di una sospensione di diciotto mesi, che accontenta l’ambientalismo grillino e scontenta, solo temporaneamente, la Lega.

Landini, una voce contro i gialloverdi

Vuoi vedere che la dormiente sinistra ha trovato un suo combattivo rappresentante, in grado di sputtanare (scusate il verbo brutale) il nefasto governo gialloverde? Alla successione della Camusso, la Cgil ha eletto Maurizio Landini, ex segretario dei metalmeccanici. L’esordio: “Il problema di Di Maio e Salvini è che non hanno mai lavorato. Abbiamo due vicepremier che si occupano di povertà e lavoro senza essere stati mai poveri”. Gli era stato chiesto se fra tutte le divise indossate e da indossare da Salvini volesse vedere una tuta blu da operaio. Dice Salvini: Critichiamo di questo governo che mancano gli investimenti, che stanno agendo sulle paure delle persone. Ci hanno fatto credere che saremmo invasi, ma non si capisce da chi. Noi non siamo un Paese invaso, semmai siamo un Paese di evasori, che è leggermente diverso. La manifestazione del 9 febbraio con Cisl e Uil sarà una manifestazione importantissima per chiedere che il mondo del lavoro sia al centro dell’attenzione dell’esecutivo. Chiediamo la costituzione di un’agenzia per lo sviluppo per il lavoro perché pensiamo che gli investimenti pubblici siano un punto decisivo su cui rilanciare l’economia. E chiediamo una riforma fiscale vera, non la flat tax. Una riforma che faccia pagare meno tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, che combatta l’evasione e la corruzione”. A proposito, ieri sera il Tg1 delle 20, giornale leader della Rai, e non solo, dopo venti minuti di servizi e interviste pro governo ha dato in pochi secondi la notizia dell’elezione di Landini, evento rilevante in considerazione del ruolo che svolge la Cgil e non lo ha intevistato.

Quando il Senato sarà chiamato a esprimersi sulla richiesta del tribunale di Catania di processare Salvini, palazzo Madama assisterà a uno di tanti episodi di imbarazzo del governo gialloverde. Considerato che i voti a favore della maggioranza sono a rischio, come si regoleranno i grillini, che hanno sostenuto da sempre di essere favorevoli al processo ai parlamentari inquisiti dalla magistratura? Tre ipotesi: inviteranno alcuni loro esponenti a disertare la seduta perché il Senato autorizzi il processo; per non rischiare la crisi di governo dimenticheranno l’impegno elettorale e voteranno contro; terza ipotesi, salveranno il contratto di governo riconoscendo a Salvini il diritto all’immunità. In due delle tre ipotesi perderebbero la ghiotta opportunità di liberarsi di un compagnoi di cordata incompatibile.

Quale altro incentivo all’impeachment serve ai democratici americani per cacciare Trump a calci nel sedere dalla Casa Bianca? Un ultima legittimazione per defenestrare il tycoon è fresca, fresca. Arrestato in Florida Roger Stone, ex consigliere elettorale del presidente americano. E’ incriminato per ostruzione alla giustizia, manomissione di testimonianze e falsa dichiarazione in relazione alla possibile collusione tra a Russia e la campagna elettorale di Trump. Stone ha confessato di aver scambiato messaggi con il twitter con cui, a parere della a Cia, operavano agenti segreti russi che hanno partecipato all’attacco haker ai democratici. I n altre parole Stone ha contribuito a falsare il voto, grazie al quale Trump è diventato Presidente.

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