ESTRADIZIONI VIP / IN ARRIVO DAGLI EMIRATI TULLIANI E MATACENA ?

Il concerto del dopo Battisti potrebbe presto cominciare. Tanto si augurano 5 stelle e leghisti dopo  la ratifica da parte del Senato, lo scorso 3 ottobre, dei trattati già siglati nel 2015 tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi, su estradizione e assistenza giudiziaria penale.

Lo ha annunciato il sottosegretario alla Giustizia grillino Vittorio Ferrarese, rispondendo ad una interrogazione del Pd che accusava il governo di “connivenza sulla latitanza di condannati italiani”, giusto dopo la fresca sceneggiata mediatica dei ministri Salvini e Bonafede a Ciampino in occasione dello storico sbarco di Cesare Battisti.

A quanto pare una dozzina di latitanti più o meno eccellenti si sono rifugiati nei 6 stelle degli Emirati, a prendere la tintarella sulle spiagge dei Paperoni.

In prima fila i nomi di Amedeo Matacena e Giancarlo Tulliani.

Il primo è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, ma fino ad oggi la sua latitanza dorata è stata protetta da una fitta “rete internazionale”.

Rete oggi sotto i riflettori nel processo in corso a Reggio Calabria denominato “Breakfast” che vede tra gli imputati anche l’ex ministro degli Interni Claudio Scajola e Chiara Rizzo, moglie di Matacena: i due sono accusati di aver favorito proprio la latitanza di Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia.

Giancarlo Tulliani è il cognato di Gianfranco Fini, e scappato dalla giustizia italiana che lo vuole processare per corruzione, in merito alle vicende che ruotano intorno alla casa di Montecarlo e le clamorose bugie inscenate con l’ex ducetto di An che “non conosceva” nè aveva mai visto quella magione. Dal canto suo Fini dovrà difendersi in Italia dalle pesantissime accuse di riciclaggio.

 

Nella foto Amedeo Matacena

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