GIUSTIZIA / MINISTRI IN PARATA PER BATTISTI. MA I DEPISTAGGI DI STATO ?

Evviva, finalmente in galera Cesare Battisti. La guerra del secolo è stata vinta dopo inenarrabili sforzi dall’agente speciale Matteo Salvini e dall’inneggiante guardasigilli Alfonso Bonafede. Decisivo il conato finale, la telefonata al neo capo dello stato brasiliano Jair Bolsonaro, che ha fatto “un regalo” – le sue parole – all’amico Matteo: “sempre a disposizione”, ha aggiunto genuflesso. Ora “tutto il mondo conosce la grandezza dell’Italia”, gonfia il petto il mini ministro della Giustizia.

Boutade a parte, lorsignori farebbero bene a dare una sbirciatina a qualche problema di casa nostra. A partire proprio dalla Giustizia. Tutto risolto con la cattura della primula rossa? Tutto ok?

Saremmo grati ai nostri due Eroi, gli Eroi dei due mondi, se potessero dedicare un minimo del loro preziosissimo tempo a concentrarsi su qualche buco nero che piaga la nostra storia civile, sociale e soprattutto giudiziaria.

Che ne dicono, lorsignori, dei clamorosi depistaggi di Stato per i casi Alpi e Borsellino?

Nel primo – tanto perchè poliziotto Salvini sappia – è stata proprio la nostra cara polizia a mettere in opera il più smaccato dei depistaggi, nascondendo, proteggendo e poi facendo scappare all’estero il superteste “Gelle” che era stato addestrato per mentire e far andare in galera un innocente il quale ha scontato 16 anni ingiustamente. La sentenza del tribunale di Perugia che alla fine ha scagionato quell’innocente, ha documentato per filo e per segno il depistaggio e il taroccamente del teste, passo per passo, facendo nomi e cognomi di quei “servitori dello Stato” che hanno preso a calci lo Stato. Ora la procura di Roma chiede l’archiviazione del caso Alpi.

Cose ne dicono il nostro 007 Salvini e il quieto Bonafede di questa vergogna di Stato? Non è il caso – dopo il trionfo carioca – di far emergere quella scomoda verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin?

Lo stesso discorso vale per la strage di via D’Amelio. Cosa ne dicono, lorsignori, di un altrettanto smaccato depistaggio di Stato messo in campo per trovare comunque un colpevole, nella migliore delle ipotesi, per coprire i veri mandanti ed esecutori nell’ipotesi più credibile?

Anche in questo caso protagonista quella Polizia di Stato che Nembo Salvini esalta: ma che ogni tanto sbaglia e prende un abbaglio. Le solite merce marce? E’ in corso un processo che vede alla sbarra tre poliziotti all’epoca al servizio dell’ex questore Arnaldo La Barbera. Ma per il taroccamento del falso pentito Vincenzo Scarantino è alle battute iniziali un’altra inchiesta – dai media di regime opportunamente oscurata – che vuol fare luce (come da anni chiede Fiammetta Borsellino, la figlia del martire Paolo) sul ruolo svolto dai magistrati che hanno seguito fin dalle prime battute il giallo di via D’Amelio: per le serie, potevano non sapere, quei magistrati, ciò che il super poliziotto La Barbera e il suo dream team stavano combinando? Pare difficile ipotizzarlo. Ma staremo a vedere.

Che ne dicono i nostri Eroi Salvini e Bonafede? Non è opportuno “attenzionare” il caso?

Abbiamo fatto solo due esempi, tra i più clamorosi. Senza ricordare i tanti buchi neri e i misteri che popolano la nostra martoriata storia, con troppi omicidi di Stato e stragi di Stato ancora senza colpevoli, sotto il profilo giudiziario.

Hanno qualcosina da dire il vertice degli Interni e quello della Giustizia?

O basta aver organizzato la parata per il ritorno di Cesare Battisti alle patrie galere ed essersi autoattribuiti la medaglia al valor civile?

 

Nella foto i ministri Salvini e Bonafede all’arrivo dell’aereo che ha riportato in Italia Cesare Battisti

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