DEPISTAGGIO  BORSELLINO / POLIZIOTTI : RICEVEMMO ORDINI

“Noi eseguivamo soltanto degli ordini”. Sono le uniche parole che si lascia uscire di bocca uno dei tre poliziotti  a processo per il depistaggio sulla strage di via D’Amelio. Per il resto bocche cucitissime e un muro di gomma.

E’ sempre l’indomita Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, a chiedere verità e giustizia. Si avvicina ai tre poliziotti accusati del depistaggio e che secondo i pm devono andare a giudizio. “Parlate, dite qualcosa, raccontate quello che è successo”, chiede quasi implorando Fiammetta.

“Chi vi ha detto di istruire Scarantino?”, domanda. Zitti e muti.

Agli atti ci sono anche le carte, i quaderni che contenevano gli appunti che Scarantino doveva imparare a memoria, per recitare il copione della tragica Sceneggiata. Un copione che doveva imparare a memoria, e quando si dimenticava qualche battuta chiedeva di poter andare in bagno, dove trovava un poliziotto a ricordargli le risposte.

All’udienza preliminare nella quale si sono costituiti parte civile i figli di Borsellino, erano presenti anche i legali dei tre poliziotti ora accusati di aver taroccato il pentito Scarantino.

Dicono gli avvocati Vincenzo Greco e Fabio Trizzino: “mai e poi mai i tre sarebbero riusciti ad attentare alla verità se non aiutati dalla connivenza di altri rappresentanti delle istituzioni”.

“Parole che chiamano in causa il ministero dell’Interno, che in questo processo è stato citato dai cinque mafiosi condannati ingiustamente per la strage come ‘responsabile civile’”, scrive su Repubblica Salvo Palazzolo.

Ma è più probabile, invece, un riferimento ai superiori di allora nella scala gerarchica: ovviamente il capo della polizia Arnaldo La Barbera (morto 15 anni fa) e di tutta evidenza i magistrati che avevano nelle loro mani i fascicoli della bollente inchiesta.

In qualche modo ribadisce il concetto anche l’avvocato Rosalba De Gregorio, il legale che patrocina i 6 condannati da innocenti proprio per via del depistaggio: “Scarantino non fu un errore giudiziario, ma un gran complotto ordito da pezzi dello Stato”.

 

Nella foto Fiammetta Borsellino

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