CONSIP / IL DIARIO DI BORDO DEL TIMONIERE DANILO BROGGI

Un grande amore non si scorda mai. E’ certo per questo che uno dei vertici storici della centrale pubblica d’acquisti, la Consip, da un paio d’anni nell’occhio del ciclone per lo scandalo degli appalti al gruppo Romeo Gestioni, ha deciso di scrivere un’altra opera sulla sua creatura.

Il manager-autore è Danilo Broggi, un pedigree lungo mezzo chilometro: ha appena presentato alla Camera di Commercio di Milano il secondo parto, “Diario di bordo – Tra cambiamento e innovazione”. Esattamente dieci anni, 30 novembre 2008, la  prima fatica dal titolo appena più altisonante: “CONSIP: The value of an experience -Theory and practice between e Procurement and e Governement”. Ma non poteva mancare un terzo pargolo della serie, stavolta più semplicemente battezzato “Consip, una novità nella Pubblica Amministrazione”. A quando il poker?

Scrive l’autore nella prefazione: “Un libro che vuole essere un momento di riflessione, o forse qualcosa di più: l’analisi del presente è lo strumento necessario per ricomporre il passato, del ‘ciò che è stato fatto’ con il futuro di ciò che ci si aspetta”. Poteva anche risparmiarselo. Comunque da perfetto filosofo-navigatore nei tempestosi mari degli appalti pubblici.

La sua formazione è tutta Consip, che conosce come le sue tasche. Poi è passato ad EXITONE, la corazzata del gruppo multiservizi che fa capo all’altro ras di appalti pubblici, ovvero Ezio Bigotti, anche lui – come Alfredo Romeo – finito nel pentolone dell’inchiesta Consip, perchè – sia sa – il mercato di solito si fa a fette: questa a me e questa a te, per le proporzioni ne discutiamo e poi c’è sempre una prossima volta per rispartirsi il tutto.

Una regola aurea filata liscia fino a che non è intervenuta la maxi inchiesta della procura di Roma.

Ma c’è stata un’altra poltrona da non poco nella carriera di Broggi: quella alla direzione dell’Atac, il carrozzone mangiamilioni dei trasporti a Roma che purtroppo non è riuscito a risanare neanche di un volante. E incappando anche in una grana giudiziaria, per via di alcuni emolumenti a componenti del collegio sindacale giudicati anomali dalla procura di Roma: ma alla condanna in primo grado ha fatto seguito una piena assoluzione in secondo.

Così riportava la Voce in una maxi inchiesta del 10 marzo 2017 sugli affari Consip: titolo Attenti a quei due: anche Verdini e Bigotti all’assalto degli appalti Consip”.

Ecco un passaggio dedicato ad Exitone, che contava su non molte unità lavorative, una quarantina, mentre la gran parte del peso organizzativo pesava sulle spalle dei fedelissimi Aurelio Vuarino e Danilo Broggi: “L’altra presenza sul fronte esterno è quella di Danilo Broggi, che è stato anni fa ai vertici Consip, e poi è passato a dirigere senza fortuna l’Atac, la municipalizzata mangiamiliardi”.

Coltiva altri progetti, da grande, il sempre rampante Broggi?

 

Nella foto Danilo Broggi

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