Viva l’Italia, “l’Italia presa a tradimento”. (f.de gregori)

Ne vedranno delle belle gli italiani che hanno affidato a predatori senza limiti il governo del Paese. Il loro esordio nella gestione del potere è molto simile la gioco di carte dell’“asso pigliatutto”. Il grillin-leghismo ha fatto man bassa di ruoli istituzionali, primari e secondari, ha cancellato il bon ton che in passato ne riservava, anche se pochi, all’opposizione, ha operato una spartizione selvaggia ben più ingorda e tracotante dell’avidità Dc-Psi. Quanti hanno puntato su Lega e 5Stelle, nell’illusione di favorire un’innovazione salutare della politica italiana, sono in evidente imbarazzo. Dall’ora ics dell’insediamento il governo presieduto dal signor “Conte chi?”, ma saldamente controllato dal gatto Di Maio e dalla volpe Salvini, ha operato con una raffica di spot pubblicitari per far intendere agli italiani che la questione prioritaria del Paese è respingere i migranti, a costo di assistere cinicamente a centinaia di morti ingoiati dal Mediterraneo. L’idea ha funzionato, se lo scopo era di distrarre l’opinione pubblica dall’impegno di alacri tessitori che lavorano full time per stilare la mappa delle nomine in centinaia di ruoli nei posti chiave di enti finanziari, mondo dell’imprenditoria, dei vertici di enti, società, luoghi di potere. Se la sfida non ha fatto ancora esultare uno degli “spartitori” con il fatidico “scacco matto”, si deve alla reciproca, antagonista ingordigia, all’unica condivisione del famelico principio di lasciare fuori chiunque sia estraneo al cerchio magico del duopolio al governo, all’ “una a cosa a te, una me”.

Nel bussolotto delle estrazioni c’è una marea di nomine: amministratori delegati, presidenti, direttori dei servizi. In ballo c’è l’occupazione paramilitare del potere, la cattura di prede da ghermire per gli uomini della premiata ditta Casaleggio, per “Noi con Salvini” e supporter del Di Maio. Cosa c’è in palio: servizi segreti, Copasir, l’appetitosa e determinante regina dell’informazione, la Rai (l’ipotesi su cui lavorano Lega e 5Stelle: Rai 1 governativa, Rai 2 Lega, Rai tre grillina), la Cassa depositi e prestiti, cassaforte dello Stato, l’Eni, il Monte dei Paschi. Fincantieri, Snam, Italgas, le Ferrovie dello Stato, la Leonardo ex Finmeccanica, l’Antitrust, il capo di Stato Maggiore della Difesa, le Poste, il Consiglio Superiore della Magistratura (i nuovi: tre di Di Maio, due di Salvini, uno di Forza Italia, forse la sorella di Ghidini legale di Berlusconi), le banche e un altro arcipelago di poltrone che assegnate secondo il criterio del fifty-fifty Lega-5Stelle consegnerà l’Italia a due giocatori di scacchi ancorati al primo livello di difficoltà, al limbo dei dilettanti allo sbaraglio, dove si trovano al momento Di Maio e Salvini.

“Al pd che non c’è più” è la dedica di Roberto Benigni, in margine alla consegna di un premio alla carriera. Sul governo giallo-verde (o meglio, giallo-nero) un missile in forma di satira: “Applausi e una lunga standing ovation, il tempo vola quando ci si diverte. È già un mese che c’è il governo e guarda che risate”. Anche questa è l’Italia.

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