VIA D’AMELIO / ADESSO E’ FIAMMETTA BORSELLINO A DEPISTARE !

Le procure antimafia allineate e coperte nel dire NO ad un possibile, nuovo colloquio di Fiammetta Borsellino con i boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano, i fratelli condannati per le stragi dell’estate 1992.

E sapete mai qual è la motivazione uscita dal cilindro dei magistrati di Palermo, Caltanissetta, Firenze, nonché della Direzione nazionale antimafia? Il timore di possibili inquinamenti e depistaggi. Ai confini della realtà.

Ecco il passaggio finale della lettera firmata dalla figlia di Paolo Borsellino e pubblicata da Repubblica il giorno prima della clamorosa decisione delle supertoghe. 

“Da figlia ritengo che il passaggio di oltre un anno per il deposito del provvedimento sia un tempo troppo lungo”, osserva a proposito della estenuante attesa delle motivazioni per la sentenza del processo Borsellino quater. 

E prosegue: “Anche dal deposito di quelle motivazioni dipende un ulteriore prosieguo dell’attività giudiziaria, della procura di Caltanissetta e del silente Consiglio superiore della magistratura, per far luce su ruoli e responsabilità di coloro che hanno determinato il falso pentito Scarantino alla calunnia. A causa di questo depistaggio – conclude – sono passati infruttuosamente 25 anni”. 

Alla figlia del giudice trucidato in via Capaci, vittima anche di un clamoroso depistaggio di Stato ordito ‘in alto’, viene oggi impedito un secondo faccia a faccia con i Graviano, perchè le eccellenti toghe temono “un depistaggio”. Siamo alle comiche: ma si tratta di una delle più grandi tragedie che hanno insanguinato il nostro Paese. 

La Voce ha più volte ricostruito quelle trame, quelle connection servite ad evitare che venissero battute le piste giuste. Taroccando il teste Vincenzo Scarantino, costruendolo a tavolino, scrivendogli la parte che doveva recitare al processo. 

Il falso pentito Vincenzo Scarantino. In apertura Fiammetta Borsellino

Un processo costato 16 anni di galera per 7 innocenti, interrotta solo dalle rivelazioni di un pentito vero, Giuseppe Spatuzza, che ha alzato il velo su quello fasullo, Scarantino: il quale poi, in dibattimento, ha dichiarato come si sono svolte effettivamente le cose, e fatto i nomi dei magistrati che hanno orchestrato la tragica sceneggiata. 

Chiede ora Fiammetta Borsellino che sia fatta luce su quella catena di complicità e quei magistrati depistatori paghino finalmente il conto. E’ domandare troppo? 

Ecco una frase pronunciata da Giuseppe Graviano nel corso del colloquio con Fiammetta: “Lei ha fiducia della magistratura attuale? Come mai non hanno scoperto ancora chi ha ucciso la buonanima di suo papaà?”. E poi: “A nessuno interessa far emergere la verità della morte di suo padre”. 

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