SOLFATARA DI POZZUOLI / MONITORAGGI KO, E’ ALLARME

Sos Solfatara a Pozzuoli. Da molti mesi gli strumenti di controllo per monitorare l’area vulcanica sono fuori uso e non è possibile ripristinarne l’uso perchè tutta la zona è sotto sequestro dopo la tragedia del 12 settembre in cui tre turisti torinesi – un bimbo e i genitori – vennero letteralmente inghiottiti in un cratere bollente.

A lanciare l’allarme è il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Francesca Bianco.

Ecco le sue parole: “Dal 20 novembre la stazione geodinamica nella Solfatara non ci trasmette alcun dato. Non sappiamo più nulla di temperatura, composizione chimica e del flusso di anidride carbonica, elementi che indicano la componente magmatica e le eventuali fumarole di Bocca Grande e Bocca Nuova. In sostanza, non possiamo più contare su un adeguato monitoraggio dell’area”.

Dopo il sequestro di tutta la Solfatara deciso dalla procura, infatti, l’area è off limits, anche per gli addetti dell’Osservatorio Vesuviano.

Continua Bianco: “Rispettiamo il provvedimento della magistratura ma siamo preoccupati sotto il profilo scientifico, per le ridotte capacità di studio della caldera e delle sue evoluzioni. Nel 2012 furono fondamentali le anomalie geotermiche in Bocca Grande, quando si trattò di alzare il livello di allerta giallo. Stiamo rilevando le fumarole di contrada Pisciarelli (all’interno della Conca di Agnano, quindi non proprio vicine, ndr) ma ciò non basta”.

All’interno della Solfatara – che è uno dei circa 40 vulcani presenti nella zona flegrea – l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha installato, oltre ai sensori geodinamici fuori uso da due mesi, anche una telecamera termica e un piccola stazione sismica. Una serie di dati, quindi, continuano ad arrivare.

Buio totale, invece, sul fronte degli strumenti geodinamici, che hanno bisogno di una continua e accurata manutenzione. Secondo i tecnici, i filtri sensori sono ormai intasati e non riescono più a trasmettere dati. In questo modo – precisano – si è interrotta la ‘serie storica’ dei dati di monitoraggio. “Il nostro personale – aggiunge Bianco – non fa più rilevamenti diretti nel cratere della Solfatara dal 12 settembre. Ogni mese misuravamo la temperatura anche in altri punti strategici che avevamo individuato e sui quali adesso non siamo più in grado di avere alcuna informazione”.

La direttrice dell’Osservatorio Vesuviano è passata alle cronache scientifiche e non solo, quando si è verificato il devastante terremoto di Ischia, per aver preso un grosso granchio: a botta calda, infatti, sostenne che l’epicentro si trovava in mare, a circa un chilometro dalla costa. Epicentro che invece era situato proprio a Casamicciola, il Comune d’Ischia più colpito.

Meno di un mese fa il vulcanologo Enzo Boschi ha suonato un allarme ancor più vibrante per tutta l’area flegrea. Accusando gli enti preposti, dall’Osservatorio Vesuviano all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non solo di non eccelse competenze, ma anche di sottovalutare i pericoli, di non avere attrezzato le idonee misure di prevenzione e di non informare la popolazione in modo adeguato.

 

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