Aria di rivincita per l’utente telefonico

La spiegazione più semplice e diretta per il martellamento delle vendite via cavo o wireless: i molestatori seriali spulciano le “pagine bianche” e ricavano i numeri di telefono da bombardare con proposte d’acquisto. Non è così. Dell’invasione telefonica sono vittime anche gli utenti che per motivi di privacy non compaiono negli elenchi. Rassegnarsi o c’è una mini strategia per vendicarsi e liberarsi del fastidio con la soddisfazione della rivincita? Ci sarebbe. Dovrebbe essere sufficiente chiedere al/alla telefonista di turno di cancellare il proprio nominativo e relativo numero del fisso e del cellulare dagli elenchi del gestore di turno. E’ il suggerimento delle associazioni di consumatori, ma non funziona, perché chi rompe (i timpani) ignora la richiesta. E allora? Lasciate che la “signorina grandi offerte” citi tra le attrattive della proposta il presunto basso costo. Aggiungerà sicuramente un “Come lei sa, il costo è mensile”. Interrompetela subito: “E già, mensile, ma ve l’ hanno imposto e non ogni quattro settimane come avete calcolato da anni per truffare i vostri utenti. Quello che lei non dice è che l’imbroglio continua perché da Aprile aumenterete la fatturazione mensile dell’8 virgola qualcosa percento, che corrisponde esattamente a quanto la vostra compagnia perderà con la fatturazione mensile”. La speranza? E’ che la “signorina grandi offerte” segnali ai suoi capi di depennare il vostro protestatario numero telefonico dall’elenco delle vittime da contattare.

Dove il denaro scorre a fiumi, lì che qualcosa che sa di illecito o di abnorme e li è anche il mondo del grande calcio, grande nel senso di sport straricco e potenzialmente importante per chi vive di visibilità o di vanagloria. Mezza lega britannica è finita nel possesso di straricchi emirati e sorte simile tocca al calcio spagnolo o francese. Di recente, all’abbordaggio dei petrolieri alle squadre europee di maggior prestigio, si è sovrapposta l’opulenza di alcuni magnati cinesi. In Italia gli occhi dei due giganti dell’economia mondiale si sono posati specialmente sulle squadre milanesi, ma anche la Roma sembra sia un appetibile obiettivo la Juventus ha spalle finanziarie non meno ingenti. Di che meravigliarsi se la quasi perfetta macchina calcistica dell’Atalanta ha smarrito improvvisamente la bussola e nei novanta minuti del confronto con la Juve è andata ko senza aver tirato neppure una volta nella rete difesa da Buffon? Il tecnico dei bergamaschi, al secolo Gasperini,                                                                                                                                                                                                                       potrebbe aver mascherato la non belligeranza con la scelta della migliore formazione possibile, per scansare nuove polemiche di chi deplorò l’impiego (mancato, causa neve) di riserve e ragazzi della Primavera nella gara rinviata a causa del maltempo. Sarà complottismo, ma come ignorare che Juventus e Atalanta sono cointeressate alla “vendita” di calciatori bergamaschi ai campioni d’Italia. E se vfosse vero che Allegri, vinto di nuovo lo scudetto, emigrerebbe a Londra (Chelsea) o Madrid (Real), lasciando la panchina a Gasperini? E’ materia per abili e specialisti detective.

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