GIALLO VASSALLO / IN 7 LETTERE ECCO IL POLITICO DELLA ‘FRITTURA’

Ricordate Franco Alfieri, il fedelissimo del governatore della Campania Vincenzo De Luca passato alla ribalta delle cronache per la frittura elettorale di pesce? Bene, oggi Alfieri è uno dei candidati eccellenti tra le fila del Pd al voto del 4 marzo.

E il suo nome ora fa capolino tra le carte del giallo di Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010. O meglio tra le lettere, sette in tutto, che il sindaco-pescatore di Pollica aveva inviato un anno prima, nel 2009, alla Provincia di Salerno. Destinatario l’allora assessore ai Lavori Pubblici: proprio Alfieri.

Il testo di quelle lettere è stato appena reso noto dal fratello, Dario Vassallo, che sta terminando la stesura di un libro proprio su quel caso, che rischia a brevissimo di essere archiviato dalla magistratura: con ogni probabilità sarà titolato “Perchè?”.

Franco Alfieri. In apertura Angelo Vassallo

Al centro di quelle lettere c’è la denuncia che riguarda una infrastruttura pianificata, finanziata (con 600 mila euro) e mai avviata: l’arteria che avrebbe dovuto collegare Celso di Pollica con Casal Velino, non poco strategica per la zona arrivando dalle colline cilentane fino al mare. Un progetto – abortito – che stava molto a cuore al sindaco Vassallo

Lettere davvero misteriose perchè, ribatte Alfieri, lui non le avrebbe mai ricevute. Disservizi postali o cosa? “Non mi sono mai arrivate – sostiene l’allora assessore alla Provincia – l’ho detto anche ai magistrati: del resto, se le avessi lette senza poi far niente, sarei stato indagato per omissione d’atti d’ufficio”.

Contestano vibratamente i fratelli Vassallo: “Quelle lettere sono tutte protocollate. Se Alfieri non le ha viste, ha bisogno di una visita oculistica”. E aggiungono: “Chiederemo l’intervento della Commissione Antimafia”. Puntano l’indice, poi, su un’inchiesta del 2014 denominata “Due Torri bis” che ha visto Alfieri rinviato a giudizio per corruzione, ma poi assolto l’anno seguente grazie alla solita miracolosa prescrizione.

Per questo, sottolineano i fratelli Vassallo, “al prossimo voto Alfieri è un impresentabile”.

A metà febbraio si è svolta una manifestazione, a Pollica, per “non dimenticare” e, soprattutto, perchè il caso non venga archiviato per il solo fatto che l’unico indagato fino ad oggi è stato scagionato. “Occorre riaprire le indagini e battere nuove piste”, chiedono con forza tutti quelli che  vogliono verità e giustizia.

 

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