BANCHE: LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA: UNA FARSA OLTRE LA TRAGEDIA

500.000 FAMIGLIE TRUFFATE PER APPAGARE IL DELIRIO D’ONNIPOTENZA DI RENZI CHE AVEVA SCELTO CASINI PER INSABBIARE

La relazione della commissione di inchiesta sulle banche, approvata a maggioranza, con 19 favorevoli tra Pd e centristi e 15 contrari (6 assenti) una farsa oltre la tragedia di 500.000 famiglie azzerate, con il concorso di Bankitalia, Consob, Governo e ministro dell’Economia Padoan, che dopo aver approvato il Bail-In (esproprio criminale del risparmio) a loro insaputa andando a Bruxelles col cappello in mano,  avevano spergiurato sulla solidità del sistema bancario italiano.

MONT bankster1La relazione che ritiene: “opportuno valutare la previsione di allargare a Banca d’Italia i poteri investigativi già riconosciuti a Consob dal Tuf e quindi, tra l’altro, il potere di utilizzare la polizia giudiziaria per effettuare accessi, ispezioni e perquisizioni, con la necessità di “garantire costanti ed efficaci scambi di informazioni tra le Autorità di vigilanza nazionali”, visto che la collaborazione tra Bankitalia e Consob “è stata carente e pertanto è necessario rafforzarla”, rappresenta una ben collaudata presa in giro degli espropriati, una distrazione di massa per coprire ben precise malefatte di Consob e Bankitalia.

L’epilogo di sottile insabbiamento già profetizzato da Adusbef con la designazione del presidente Casini, omaggiato da Renzi e dal Pd con un seggio  in parlamento a Bologna, uno schiaffo in faccia  agli azzerati di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti,CariFerrara, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza,  le cui convocazioni in commissione, vero e proprio fumo negli occhi dai responsabili di crac e dissesti, come turisti per caso chiamati a fare allegre scampagnate romane, anziché come testimoni con l’obbligo della verità pena l’incriminazione.

Una occasione sprecata per fare luce su una delle più grandi truffe collettive mai accadute in Italia, pari ad oltre 10 Parmalat (buco nero di 14 miliardi di euro) che ha gettato sul lastrico e nella disperazione 500.000 famiglie azzerate, concretizzando un gravissimo danno ed  una ben architettata beffa dei Governo coi decreti  ‘salvabanche’, ultimo Gentiloni,  che oltre ad approvare provvedimenti illegittimi e regalie pubbliche con 17 mld di euro a Banca Intesa con Veneto Banca e BPVI (5 miliardi cash, 12 di garanzia statale), voleva sottrarre la legittima rivalsa giudiziaria agli espropriati.

Per fortuna che applicando il codice, il gup di Roma Lorenzo Ferri, nel processo su Veneto Banca, ha disposto la citazione in giudizio di Intesa come responsabile civile per i reati di ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio di cui sono accusati gli ex manager e sindaci di Montebelluna, aprendo così uno spiraglio  per i soci azzerati di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza che hanno perso tutti i loro risparmi nelle azioni delle banche venete, vendute a prezzi gonfiati a clienti spesso ignari dei rischi che correvano, con la sacrosanta rivalsa su Banca Intesa, anziché puntare agli attivi di incerta consistenza delle banche in liquidazione.

 

In apertura Pier Ferdinando Casini

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