Napoli, il pessimismo della ragione

Andrea Goldstein, capo economista del prestigioso centro ricerche Nomisma, scrive nel volume “The world in 2018 (Il mondo nel 2018): “Se Francia e Germania a Marzo avranno governi in grado di prendere importanti decisioni europee e noi no, sarà un problema grave, perché essi hanno interessi divergenti e noi un grave peso sulle spalle dovuto a debito pubblico e mancate riforme. Potrebbero accordarsi in modo poco vantaggioso per il nostro equilibrio finanziario, mentre la politica italiana non formula proposte elettorali precise e si occupa di sciocchezze irrilevanti” Capito l’antifona? I nostri politici si trastullano con promesse tanto impossibili quanto menzognere e i partner europei “forti” tendono a relegarci nel ruolo di Cenerentola della comunità. E i 5Stelle? Goldstein: “Nel quadro incerto che ci potrebbe aspettare dopo il 4 marzo l’ascesa del M5s sarebbe particolarmente grave per via della loro inesperienza e incompetenza”. Detto da uno che di economia è maestro il giudizio pesa sulle prossime elezioni come un macigno.

Viaggiano su un unico binario razzismo e omofobia della destra neofascista e della Lega che s’illude di plagiare parte dell’elettorato eliminando dal logo la parola Nord. In un sol giorno il pretendente al titolo lombardo di presidente della giunta regionale, tale Fontana, evoca fascismo e nazismo e a Genova, estremisti di destra (Casa Pound) accoltellano un antifascista. Il candidato unitario di Berlusconi, Salvini e Meloni paventa la fine della “razza bianca”, estinta per colpa degli emigranti. In tema: sul proprio blog, il comico genovese, fondatore del movimento qualunquista 5Stelle, afferma in due circostanze che tubercolosi, aids, colera e scabbia sono malattie importate dai migranti. Gli fa eco l’ex cavaliere di Forza Italia e mente, per spaventare gli italiani. Afferma che il Italia i migranti hanno commesso quasi cinquecentomila reati, poiché per mangiare devono delinquere. Fosse vero, di chi la colpa se per mangiare devono commettere reati? Forse anche del suo no all’accoglienza, alla solidarietà per chi è costretto a lasciare la propria terra.

Nel capoluogo ligure una trentina di elementi di Casa Pound, armati di bottiglie, cinture e coltelli, hanno aggredito un gruppo di antifascisti. Uno di loro è stato ferito alla schiena. Tutto ripreso da telecamere di sorveglianza. Vigliacchi e purtroppo impuniti gli aggressori, come nella peggiore tradizione del ventennio.

Funambolo più che esemplare uomo di partito, Michele Emiliano, presidente Pd della Puglia, ama stupire i coinquilini politici e l’inclito pubblico di fedeli supporter. Entra ed esce dalla maggioranza che governa i dem e in piena bagarre della sinistra dà fuoco a razzi, tric trac e botti, in tempi ampiamente scaduti di fine anno. Accompagnato dal ritmo di “Indietro tutta”, Emiliano ingaggia Al Bano, Renzo Arbore e Lino Banfi nel “collegio” dei suoi esperti”. Le loro prestazioni sono a titolo gratuito, altre no. Quattro consiglieri sono pagati e come, con 80mila euro.

E’ in corso la fiction Rai “Romanzo Famigliare” a ritmi lenti, che conciliano il sonno di molti telespettatori, tanto che un sonoro russare impedisce la visione dell’ultima parte di ogni puntata. Meno male, la successiva inizia con il riassunto della precedente. Per chi la segue con assiduità: la ragazzina figlia dell’ufficiale di marina è davvero incinta? Il pancino prominente lo accerterebbe? Di qui la domanda. Gli sceneggiatori hanno forse inventato la storia della sua gravidanza per giustificare la presenza della giovane (e brava) attrice nel film, o la pancia della ragazza è un incredibile trucco televisivo?

Se arriva nella sale un nuovo film che racconta Napoli, e sei nato ai piedi del Vesuvio, nessuna esitazione. Si va. Totò direbbe “Io andò”. Errore. In sala silenzio tombale durante i selvaggi amplessi della Mezzogiorno con un giovane stallone (quanti sono andati al cinema spinti dalla pubblicità di questa epica “scopata”?). Il resto è becero folclore su Napoli: la tombola dei “femminielli”, una versione truculenta del finto parto di uno di loro, il ricorso a una laida stregona per la previsione del futuro. Poi vicoli su vicoli e una fugace immagine del Cristo Velato. Modesta la recitazione dei non protagonisti (da filodrammatica). Napoli velata? Eh no, Napoli travisata. Illustre Ozpetek, racconti la sua Istanbul che è meglio.

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