ANTONIO DI PIETRO CANDIDATO / PER ‘O PM E’ ARRIVATA L’ORA DEL VAFFA DAY

L’ultimo ceffone arriva direttamente dal segretario Pd, Matteo Renzi, che lo rispedisce al mittente, ai suoi trattori di Montenero. Un mesto sipario cala sulla fino a ieri inarrestabile ri-ascesa dell’ex super moralizzatore d’Italia, Antonio Di Pietro.

Ecco le non equivoche parole dell’ex premier: “Finchè sarò io segretario del Pd, il giustizialismo alla Di Pietro non avrà mai una casa nel partito dei riformisti”.

La proposta di candidarsi tra le fila del Pd nel suo Molise era arrivata a Renzi tramite il messaggero degli ultimi tempi, Piero Fassino, per settimane impegnato a tessere la rete di alleanze e sondare i possibili candidati (in quest’ultimo incarico, però, è stato superato dal renziano doc, Lorenzo Guerini).

DI PIETRO UNO E TRINO 

Appena passati i botti di Capodanno l’ex fondatore-affondatore di Italia dei Valori ha fatto capire la sua intenzione di tornare a correre per una poltrona in Parlamento. Modestamente, infatti, osserva: “me l’hanno chiesto tutti, di candidarmi. E non è detto che non lo faccia. Sto valutando”.

Mumble mumble, ‘O Pm sta riflettendo…

Pietro Grasso. In apertura, Di Pietro

Pietro Grasso. In apertura, Di Pietro

Così, fra gli ultimi tric trac, medita: “sono nato politicamente con il centrosinistra e la mia scelta non può essere che questa”. Per la verità è nato politicamente sotto i vessilli della destra, don Tonino, l’ex poliziotto noto per le simpatie nei confronti del presidente Francesco Cossiga: fu l’unico magistrato in Italia, ai tempi delle esternazioni cossighiane, a scioperare in favore del capo-picconatore (l’altra toga a incrociare le braccia, ma per motivi ben diversi, fu Ilda Boccassini).

Tanto per chiarire il suo Pensiero, l’ex capo del pool di Mani pulite precisa di volere un posto in lista con “il Partito Democratico o con Liberi e Uguali”. E propone: “sarebbe meglio con tutti e due insieme”.

Che vuol dire? Traducendo in italiano: intende far da grande paciere? Da illuminato riunificatore? O cosa?

Fino a qualche settimana prima, invece, aveva espresso il suo incondizionato appoggio alle truppe capeggiate dal comandante Pietro Grasso, rammentando che Pierluigi Bersani fu suo compagno di governo nell’esecutivo Prodi del 2007. Del resto, il suo primo scranno in Parlamento gli venne assicurato dal compagno Massimo D’Alema, che aveva confezionato su misura una candidatura blindata nel Mugello fiorentino, in un faccia a faccia con Giuliano Ferrara, ovviamente vinto dal destro Di Pietro in una regione che, a suo tempo, più rossa non si poteva.

Ma a questo punto sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto l’amor grillino? Dove sono andati a finire gli endorsement di appena un anno fa a Grillo & C.? Chi non ricorda le sue comparsate nelle convention a 5 Stelle? E ora chiede, ‘O Pm, ospitalità nella casa del gran nemico dei pentastellati, Matteo Renzi? Boh.

Massimo D'Alema

Massimo D’Alema

Sui 5 Stelle, comunque, il Pensatore di Montenero torna con toccanti e acute riflessioni. “Con la mia Italia dei Valori sono stato l’apripista dei 5 Stelle”. Apripista di che?

E poi: “Certo, abbiamo compiuto anche scelte sbagliate”. Scelte sbagliate? O colossali circonvenzioni di elettori presi per il culo?

Quindi: “Credo proprio che da quella mia esperienza i grillini abbiano imparato molte cose. A cominciare da quello che non si deve mai fare in politica”. Accipicchia.

“Lo sbaglio più grosso l’ho fatto nella costruzione della classe dirigente del partito. Razzi? L’hanno fatto diventare una macchietta, ma in questo Parlamento ne sono passati centinaia come lui. Con la differenza che Razzi almeno ha detto chiaramente la ragione per cui è lì, una ragione strettamente personale: ‘mi faccio i cazzi miei’. Ma gli altri?”.

E scordammoce il poi berlusconiano Sergio De Gregorio e il massone Aniello Formisano.

DORATE INFRASTRUTTURE

Se non troverà neanche uno strapuntino alla Camera o un tappetino a palazzo Madama, ‘O Pm ha comunque parecchie strade aperte per il futuro. E tutte dorate.

Perchè, ad esempio, non tornare alla guida della Pedemontana Lombarda, la maxi infrastruttura che ha guidato per un anno e passa per volontà dell’amico Roberto Maroni, un altro personaggio in cerca d’autore? Forse perchè si tratta di una poltrona ancora bollente per via di un fallimento sfiorato e di una scocciante inchiesta della procurta di Milano sui bilanci allegri, compreso quello del 2016 che lui, don Tonino, ha firmato?

Di Pietro e Pomicino

Di Pietro e Pomicino

E sennò, perchè non rivolgersi all’amico storico Paolo Cirino Pomicino, da sei anni saldamente al timone della Tangenziale di Napoli? Una collaborazione tra i due sarebbe il massimo, visto il feeling scoppiato nel bel mezzo della bufera di Tangentopoli, quando ‘O Ministro, inquisito da ‘O Pm per la maxi mazzetta Enimont, fu miracolato da un Di Pietro versione San Gennaro. E chi mai chiamò, al suo capezzale dopo una crisi cardiaca, ‘O Ministro? Ma ‘O Pm, naturalmente.

E tanto per rimanere ai trasporti bollenti, potrebbe starci comoda comoda una poltrona di super consulente per gli affari targati Alta Velocità. Visto che lui sì, ‘O Pm, se ne intende. Avendo indagato a lungo e poi mandato in naftalina quella madre di tutti gli sperperi, come hanno documentato per filo e per segno Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato nel loro “Corruzione ad alta velocità”. Con un Francesco Pacini Battaglia protagonista, l’uomo a un passo da Dio, il depositario dei segreti non solo di TAV ma anche di Enimont, il super inquisito con il quale Di Pietro ha usato un insolito guanto di velluto. Perchè?

Non è mai troppo tardi – tra una prestigiosa offerta di candidatura e l’altra – per spiegarlo agli italiani. Almeno a quelli che non hanno perso la memoria.

E se poi tutto va male, ci sono sempre i salotti televisivi, nei quali ‘O Pm è sempre super gettonato: tra Non è l’Arena di Massimo Giletti, l’Aria che tira con Myrta Merlino e il ritorno di M griffato Michele Santoro non c’è che l’imbarazzo della scelta. E poi, una rubrica sul Fatto dell’amico di una vita Marco Travaglio chi mai gliela potrebbe negare?

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