Confessioni di un 5Stelle “traditore”

Mi chiamo X,Y e con settantasette voti di preferenza (per lo più amici e parenti) sono entrato a far parte della compagine parlamentare con il movimento del comico genovese, al tempo di Casaleggio senior, pace all’anima sua. La frequentazione con i pentastellati mi ha procurato mal di pancia e travasi di bile. Opprimente il verticismo del cosiddetto “movimento”, insospettata la proliferazione di cerchi magici, che altrove si chiamano correttamente correnti, sistematici gli “incidenti di percorso” dei pochi grillini chiamati a guidare comuni piccoli e di media dimensione, incredibile l’incoronazione di Di Maio, uno senz’arte né parte, all’oscuro di geopolitica, lingua italiana e progetti articolati di governo. Non so più in quante circostanze ho resistito alla tentazione dell’esodo, ma ora ho deciso, bye, bye Cinquestelle, scelgo la sinistra. E però leggo che i loro, con l’intento di “tutelarsi dai voltagabbana” avrebbero inventato la multa di centomila euro per chi lascia è passa al “nemico”. Si può immaginare lo spavento del sottoscritto: chi me li dà centomila euro? Il terrore è di breve, seppure intensa durata. Come farà il comico genovese a riscuotere? Mi consolo: i pentastellati si sono inventati una nuova bufala o meglio una comica, considerata l’ispirazione. Dicono i media, che per incassare la multa i 5Stelle avrebbero escogitato la trappola di una scrittura privata sottoscritta dai loro adepti, che impegni al pagamento. Furbi, ma ingenui e sprovveduti. A firmarla sarebbero forse i Di Maio, Di Battista e quanti alle poltrone grilline sono fedelmente avvitati. Ho un sospetto: voi vedere che la monomania rottamatrice di Travaglio, giustiziere dei traditori”, sia la fonte ispiratrice della “multa ai cattivi”?

Cosa se non apologia del fascismo? Non bastano Storace e Alemanno, gli estremisti d Casa Pound e Forza Nuova: ora il rigurgito del ventennio è accolto anche da uno storico quotidiano di destra. Il Tempo, in prima pagina titola “L’uomo dell’anno” e accanto la facciona del duce, di Benito Mussolini” propone l’idea di riesumarne l’ideologia per sanare i mali dell’Italia. Scrive Veneziani: “È molto più vivo lui dei nostri politicanti. “Il personaggio del corrente e morente anno 2017 è pelato, mascella volitiva, nascita romagnola, coniugato con svariati figli e qualche amante, professione giornalista, vocazione dittatore, ma un doppio segno particolare sovrasta su tutti gli altri: ha 134 anni, ed è morto da 72 anni. Sono scaduti perfino i diritti d’autore. Se non lo avete ancora capito, e sarebbe preoccupante per voi, sto parlando del cav. Benito Mussolini, in arte duce, inventore della malattia più grave e più attuale dell’anno, il fascismo”. (dal Fatto Quotidiano).

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