ITALO / MA CHI TE LO DA’ A NAPOLI IL LAVORO SE NON LA CAMORRA?

Abbiamo ricevuto da un lettore una mail che di seguito pubblichiamo. 

“Ieri sera ho viaggiato sul treno Italo che partiva da Roma alla 20 e 30 per tornare a Napoli. Appena arrivato alla stazione Termini, alle 20, ho visto sul tabellone luminoso che non erano segnalati ritardi e non c’era il numero del binario: ero preoccupato perchè le ultime due volte l’Italo da Roma a Napoli ha fatto segnare ritardi di un’ora e mezza la prima volta e 2 ore la seconda. Per questo mi sono avvicinato alla postazione di Italo e ho chiesto ad una signorina se mi poteva dire se c’erano ritardi e quale era il binario previsto. Mi ha risposto, ‘guardi il tabellone’, le ho chiesto lei cosa ci stava a fare lì se dava quel genere di risposta, in tono pure sgarbato. Mi ha ripetuto di guardare il tabellone, lei non sapeva niente. Le ho detto che poteva cambiare mestiere. Vedo che digita un numero sul suo telefonino e dopo 5 secondi arriva una sorta di energumeno che mi chiede ‘che vuoi?’. Mi guarda con fare minaccioso e mi dice di lasciare in pace la ragazza. Dico che non ho fatto né detto niente di sconveniente, lui fa per avvicinarsi. A quel punto arrivano dei poliziotti e la ragazza dice che l’ho insultata, io replico che le ho solo detto che se dava quelle risposte poteva cambiare mestiere. Nel frattempo il ragazzo-energumeno dice che l’ho offesa e fa ancora il minaccioso davanti ai poliziotti che mi sembra non sappiano che pesci pigliare e comunque intimoriti da quel tipo. Dico loro che io non ho più tempo da perdere, devo prendere il treno e comunque che farebbero bene ad identificare quel tipo.

A questo punto salgo sulla carrozza 7. Quando passa, dopo una decina di minuti, il controllore per la verifica del biglietto, gli dico ‘vedete bene chi mettete ai binari, perchè sento molta puzza di camorra. Del resto la vostra compagnia mi pare che abbia avuto qualche problemino…’. Il controllore, senza alcun motivo, chiede ad una signora che mi sedeva a fianco se vuole cambiare posto. Io gli rispondo che farebbe meglio lui a cambiare mestiere o almeno compagnia’. Lui risponde così: ‘e a Napoli chi te lo dà il posto di lavoro se non la camorra?’. Mi è sembrata una frase molto forte, l’ha detta in modo spontaneo, e mi ha fatto venire i brividi a pensare che la camorra controlla in modo così capillare l’assegnazione dei posti di lavoro”.

Questo il testo della mail. La pubblichiamo senza alcun commento. Vogliamo solo ricordare a chi legge che il taglio del nastro di Italo, otto anni fa, subì un pesante ritardo – sette otto mesi rispetto alla tabella di marcia – per via di un certificato antimafia che tardava ad arrivare, e riguardante una delle società di Gianni Punzo, uno dei tre soci fondatori, insieme a Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo.

Da rammentare ancora che i lavori per la stazione di Afragola, dove fermano i treni ad alta velocità sia di Italo che delle FS, sono sotto inchiesta per infiltrazioni della camorra nei subappalti.

Forse non sarebbe sbagliato – per gli inquirenti – seguire anche le indicazioni del nostro lettore.

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