METROPOLITANA DI NAPOLI / ORA IL PROTOCOLLO CON L’ANAC 

Siglato un protocollo di “vigilanza collaborativa” tra l’Autorità Anticorruzione e Metronapoli, in occasione della prossima realizzazione di due nuove gallerie della tratta “Centro” nel capoluogo partenopeo.

A firmare l’intesa i due vertici, Raffaele Cantone per l’Anac ed Ennio Cascetta, fresco presidente di Metronapoli, dopo l’esperienza alla guida dell’Unità di Missione che fa capo al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.

Stando al protocollo, l’Anac sarà tenuta a verificare preventivamente “la conformità degli atti di gara alla normativa di settore”, anche con l’obiettivo – viene sottolineato – di “impedire tentativi di infiltrazione criminale”.

Ennio Cascetta. In alto, folla quotidiana alla Metro di Napoli

Ennio Cascetta. In alto, folla quotidiana alla Metro di Napoli

Gioisce Cascetta, il padre del Metrò: “Un’occasione importante perchè Metropolitana di Napoli aiuta a svolgere questo nuovo impegnativo compito per conto del Comune, nel ruolo di stazione appaltante. Un momento rilevante per l’economia e lo sviluppo della nostra città con bandi di gara per opere civili per 39 milioni di euro che dovranno essere svolte con velocità e nella massima trasparenza. Per questo motivo ringrazio Cantone per esserci vicino in questo momento”.

Sorge spontanea la domanda: come mai l’Anac, che ha più volte acceso i riflettori sui lavori e gli sperperi per la realizzazione delle nuove linee metrò a Roma, non ha mai acceso neanche un fiammifero sui maxi sperperi e la super infiltrazioni malavitose che da 40 anni, non 4 mesi, vanno avanti per il metrò targato Napoli? Un mistero. Ora, invece, la collaborazione tra controllore e controllato. Boh.

Tanto per rinfrescare la memoria, il costo a chilometro del metrò partenopeo è al vertice nella hit delle opere pubbliche internazionali: 400 milioni di euro, a fronte dei 200 della consorella romana e, per fare un solo esempio a livello europeo, dei 150 per il tunnel sotto la Manica.

Le prime ruspe a rombare, nel lontano 1977 fra i caniteri, erano quelle dell’allora emergente boss dei Casalesi Michele Zagaria. Tra i primi progettisti i compassi della famiglia Lunardi e nel pool di mattonari la crema delle imprese di Tangentopoli.

Se vi par poco.

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